L’associazione Codici ha attivato i propri Sportelli per raccogliere le segnalazioni e per fornire assistenza alle vittime della banda di truffatori sgominata dai Carabinieri con l’operazione “Sfarzo Criminale”. Otto le persone arrestate, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi informatiche ed accesso abusivo a sistemi informatici. Oltre 300 gli episodi documentati dai militari dell’Arma, perpetrati nei confronti di 146 vittime residenti in diverse Regioni (Piemonte, Lombardia, Calabria, Lazio, Campania, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Veneto, Sicilia, Abruzzo, Toscana, Trentino, Sardegna, Marche, Puglia e Friuli Venezia Giulia).
“Dopo gli arresti – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è il momento di restituire i soldi alle vittime e ci siamo attivati per fornire assistenza proprio in questo senso. Nel rivolgere un plauso agli investigatori, vogliamo sottolineare come questa vicenda dimostri, ancora una volta, la diffusione e la pericolosità delle truffe bancarie. In questo caso c’è una banda particolarmente agguerrita che si avvaleva di tecnologie avanzate. Lo schema è quello classico: prima un sms per agganciare la vittima, poi la telefonata per indurla a comunicare i dati personali ed infine un altro sms per confermare il buon esito dell’operazione. Una tecnica con cui sono stati svuotati conti correnti a vittime che pensavano di essere in contatto con la banca, visto che la numerazione utilizzata corrispondeva ai numeri verdi degli istituti. È il cosiddetto spoofing, di cui ci siamo occupati recentemente nell’attività di assistenza di alcuni consumatori raggirati. Bisogna fare attenzione quando si ricevono comunicazioni su presunti tentativi di frode in corso. In questi casi è importante mantenere la calma, ricontattare l’istituto per sincerarsi di quanto sta accadendo e proteggere i dati personali. Al tempo stesso è chiaro che da parte delle banche serva uno sforzo per migliorare i sistemi di sicurezza così da tutelare i clienti”.
Come spiegato in una nota diramata dai Carabinieri, l’attività investigativa, scaturita da una truffa informatica perpetrata nel 2021 ai danni di un correntista di un istituto di credito piemontese, condotta attraverso l’analisi di tabulati telefonici e dei fotogrammi acquisiti presso attività commerciali, intercettazioni telefoniche e telematiche, nonché numerosi riscontri effettuati presso gli istituti di credito, ha consentito di identificare i responsabili delle frodi, ricostruendo la struttura di un agguerrito network criminale, radicato in provincia di Napoli, che si avvaleva di tecnologie avanzate per eludere i complessi sistemi di sicurezza predisposti dagli istituti di credito. È stato ricostruito il modus operandi, consistente in una preliminare attività di “phishing”, basata sull’utilizzo di software per l’invio massivo di sms “esca”, recanti link di reindirizzamento a siti web clone, del tutto identici a quelli di diversi istituti di credito, registrati su portali web dedicati attraverso l’utilizzo di documenti falsi ovvero intestati a prestanome. In un successivo contatto telefonico con le vittime, effettuato da sodali addetti a un call center clandestino, quest’ultimi per indurre in inganno gli utenti, mediante un software ad hoc, attribuivano alle sim utilizzate, intestate a prestanomi, una numerazione corrispondente ai numeri verdi degli istituti bancari, il cosiddetto spoofing, acquisivano con artifizi vari l’identità digitale delle vittime e le relative credenziali di accesso, inviavano successivamente un sms attestante il buon esito dell’operazione, per fugare eventuali sospetti, e l’avviso che entro 24/48 ore sarebbe pervenuto un nuovo codice d’accesso al servizio di home banking. Nell’accesso abusivo all’app di home banking delle vittime, gli addetti alla “monetizzazione” dei crediti svuotavano i conti correnti, creando carte di credito virtuali con cui accedevano ai servizi “Pay by link” offerti dalla società Nexi ovvero ai servizi di pagamento contactless offerti da Samsung Pay, Apple Pay o Google Pay, ed acquistavano capi di abbigliamento/accessori iconici di marchi d’alta moda nazionali ed esteri tramite portali web dedicati o presso esercizi commerciali ubicati a Milano e Roma. È stata accertata la sottrazione di circa 164mila euro da parte del sodalizio, che saranno recuperati contestualmente all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo. Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno sequestrato numerosi computer e telefoni cellulari utilizzati per mettere in atto il piano criminoso: all’esito di una perquisizione eseguita a Napoli, due degli arrestati sono stati sorpresi in flagranza di reato mentre perpetravano una truffa nei confronti di un ignaro correntista.
Le 146 vittime della banda sgominata dai Carabinieri, così come tutti quelli che subiscono una truffa bancaria, possono richiedere l’assistenza dell’associazione Codici telefonando al numero 065571996 oppure inviando un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.