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Chi non si e’ mai imbattuto nel Porcellino di terra? I danni che puo’ provocare

Armadillidium vulgare: ecco i suoi principali appellativi: Noto con vari appellativi, come porcellino di terra, corrierina, verme cocolo, onisco, insetto palla o ancora porcellino di Sant’Antonio, l’Armadillidium vulgare è uno dei pochi crostacei, appartenente all’ordine degli Isopoda, che si dimostrano in grado di colonizzare la terra ferma. Si tratta, quindi, di un parente alla lontana di scampi, astici e gamberetti, con l’unica reale differenza che all’acqua preferisce la terra umida e fresca.

Caratteristiche distintive

Gli onischi hanno come tratti distintivi la corazza di colore scuro, di natura segmentata, 7 paia di zampe toraciche, 2 antenne (i suoi organi sensoriali), 6 paia di pseudozampe sull’addome e una lunghezza attorno ai 15-20 millimetri.

Similitudini con il Glomeris marginata

Questo crostaceo presenta molti tratti in comune con quelli che contraddistinguono il Glomeris marginata. Non a caso, spesso si fa confusione tra i due animali. Eppure, le differenze sono evidenti, data la loro appartenenza a due diverse categorie di invertebrati, nonostante tecniche di difesa, habitat e aspetto siano grosso modo simili.

Muta

Con la crescita, il porcellino di terra effettua la muta: si tratta di un processo ultimato in due step. A essere coinvolta è dapprima la parte posteriore ed in seguito quella anteriore. La vecchia membrana infine viene ingerita.

Quanto vive di solito un Armadillidium vulgare?

Grosso modo 3 anni, lasso di tempo nel quale può portare a termine varie mute.

Habitat

L’habitat ideale dell’Armadillidium vulgare è rappresentato prevalentemente dai contesti particolarmente umidi. Le sue fonti di cibo, poi, sono animali morti, come ad esempio le cocciniglie, e vegetali. Se la ricerca di cibo avviene durante le ore notturne, durante il giorno il porcellino di terra è solito spostarsi alla ricerca di ambienti ancora più umidi dei precedenti. Tronchi marcescenti, abitazioni malmesse, terra coperta dai sassi, buche in pianura o in montagna, garage, cantine, zone con ristagni d‘acqua sono esempi calzanti al riguardo, perché ricchi di materiali vegetali in avanzato stato di decomposizione.

Abitudini

Questi animali tendono ad appallottolarsi, formando una sorta di sfera, nel momento in cui si riposano o se sono disturbati. Il motivo? Fare in modo che l’aggressore non abbia appigli. Sotto l’addome, e nello specifico all’interno di una sacca umida, gli onischi trasportano le uova, derivanti dall’accoppiamento. Le corrierine non sopportano la luce del sole e il caldo. Lo stesso dicasi per il freddo eccessivo. In uno stato di dormienza, comunque, riesce a tollerare i -2 gradi centigradi. Ragion per cui, l’autunno e l’estate sono le sue stagioni preferite.

Prevenzione della specie

Negli USA, il porcellino di Sant’Antonio è catalogato a tutti gli effetti come un parassita: tuttavia, molteplici sono i casi in cui sono tenuti come animali domestici. In questo caso, vivono in terrari speciali.

Infestazione

Il porcellino di terra è innocuo per l’uomo: pur non arrecando danni, a fronte di un’invasione massiccia, possono registrarsi difficoltà in fase di gestione. La questione dell’infestazione si presenta spesso in caso di inondazione del suo habitat o nella circostanza di secche improvvise. Piuttosto che utilizzare pesticidi, particolarmente deleteri per la salute, la reazione ideale dopo un’infestazione di onischi nel contesto domestico, sul terrazzo o nel giardino consiste nell’areare i locali, rendendoli meno umidi, risolvere il problema delle perdite delle tubature e impiegare degli aspiratori per avviare il processo di raccolta.

redazione

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