Oggi vogliamo parlarvi del Castello Giusso di Sicignano degli Alburni, che si trova in provincia di Salerno.Si tratta di una struttura molto antica, le cui origini sono longobarde. Si pensa che sia stato commissionato dai Principi di Salerno, all’incirca nell’anno 1000. In questo articolo, parleremo di questa fantastica opera, della sua storia e delle sue caratteristiche. Sicuramente, una tappa obbligatoria per chi ama i castelli. Cosa dire di quest’opera straordinaria? Sicuramente che si tratta di un esempio di architettura di notevole pregio dell’arte Svevo-Normanna, che arricchisce il patrimonio culturale di Salerno.
In un primo momento, fu costruita una sola torre. Nel corso degli anni, la struttura è stata ampliata, fino a diventare l’opera maestosa che oggi conosciamo. Tra i tratti distintivi del castello, da evidenziare, sicuramente, la merlatura molto particolare. Chi ha visitato i tanti castelli del mezzogiorno d’Italia, si accorgerà che si tratta di un esempio forse unico. L’edificazione del Castello Giusso di Sicignano risale intorno all’anno 1000, per volontà dei Principi di Salerno. Successivamente, con l’avvento della dominazione normanna, risalente al Quattordicesimo e Quindicesimo secolo, venne ricostruito interamente. L’invasione francese dei primi anni del Diciannovesimo secolo provocò gravi danni alla struttura, poi riparati per volere di Ferdinando IV. Il suo nome si deve al suo acquirente, Luigi Giusso che nel 1871 acquistò il castello, che un secolo dopo fu donato, da uno dei suoi successori, al Comune di Sicignano degli Alburni, a patto che diventasse un centro di cultura per i cittadini.
Ma quali sono le caratteristiche del Castello Giusso di Sicignano degli Alburni
Prima particolarità che salta all’occhio, quando si osserva il Castello Giusso di Sicignano degli Alburni, è la sua forma poligonale irregolare. La struttura, infatti, è costituita da 3 torri di forma quadrata, che anticamente permettevano di avere una visuale ottimale di tutta la vallata che si trova intorno al castello. Ecco perché veniva considerato inespugnabile.
Quest’ultima caratteristica era ancora più evidente nell’ingresso principale, posto a ben otto metri di altezza. Cosa significa? Che per accedere al castello occorreva, necessariamente, una scala o una corda.
Ricca di fascino è la cinta muraria in stile seicentesco, che presenta sei porte che, in passato, circondavano il borgo. Tra queste mura si celano i ruderi della chiesa di San Matteo, che originariamente era abbellita da un campanile, poi distrutto dai fulmini. Sebbene sia stato più volte ricostruito, oggi ci rimangono di questo dettagli architettonico solamente poche foto.