Dopo aver seguito per anni in TV le finali di Miss Universo, Carmen Panepinto ha deciso con determinazione di fare il grande passo: iscriversi al concorso, vincere ad ottobre la finale nazionale di Canosa e rappresentare domani l’Italia alla 72° edizione del concorso di bellezza più pestigioso del Mondo. Nel passato della 24enne che parla fluentemente l’inglese, ci sono vari viaggi ed esperienze che ha poi messo da parte per dedicarsi allo studio. La sua carriera professionale è da ingegnere: prima la triennale in Ingegneria elettronica e poi una magistrale con specializzazione in Biorobotica. “I colleghi non se l’aspettavano assolutamente, però erano tutti felicemente sorpresi che un’ingegnera andasse a rappresentare l’Italia” a Miss Universo.
Ciò che l’ha convinta a tentare l’avventura a Miss Universo, sono stati i valori su cui questa competizione poggia: “La missione di questo concorso è portare un messaggio. Io mi sento orgogliosa di poter rappresentare il mio Paese, ma sono onorata di essere stata scelta principalmente per quello che porto come missione piuttosto che per come appaio dall’esterno. La mia missione è quella dell’empowerment delle donne in campo STEM”. Questa sigla indica le discipline scientifico-tecnologiche, un settore ancora percepito come prettamente “maschile”, dove le donne sono numericamente inferiori e fanno più fatica a emergere.
Il concorso si distingue da tutti gli altri anche perché punta molto sull’inclusività: “Quest’anno ci saranno Miss Portogallo e Miss Paesi Bassi che sono donne transgender. Tutti questi cambiamenti, non solo la partecipazione di donne transgender ma anche la possibilità di avere donne sposate e con bambini, rispecchia la società attuale”.
“Da ingegnere so quanto è difficile essere una donna in questo mondo. Il mio obiettivo è ispirare più ragazze a intraprendere carriere in questo campo nonostante siamo in minoranza, idea che può intimorire. Le materie scientifiche sono alla base del futuro, per uno sviluppo sostenibile: è importante avere sempre più persone appassionate” ha detto. Sono antichi stereotipi che si sta cercando di abbattere, affinché ci si possa dedicare ai propri sogni senza sentirsi sconfitte in partenza, come spesso accade alle giovanissime, scoraggiate dall’intraprendere un percorso ancora ricco di insidie. È stato così anche per lei: “Mi sono posta il problema, di quanto sarebbe stato difficile intraprendere questa carriera. Ricordo il primo giorno di lezione della triennale: in aula eravamo 120 e solo 4 ragazze”.
Carmen cosa indosserà Miss Universo Italia in finale?
“Per la gara in abito da sera mi stanno facendo due abiti su misura bellissimi, di cui uno ispirato a una delle cause sociali che sto portando: lo sviluppo sostenibile nel campo ecologico. Rappresenta proprio uno dei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite del 2030. Il secondo abito lo abbiamo realizzato insieme con idee dello stilista Erasmo Fiorentini e mie.
E c’è poi il fatidico costume nazionale, che assieme alla sfilata in abiti da sera e in costume da bagno fa parte delle valutazioni della giuria. Sarà un abito che rappresenterà l’Italia, però dal punto di vista della scienza. Partirà dall’idea del sole, sia perché l’Italia è il Paese del sole sia perché Leonardo Da Vinci (italiano) è stato il primo a rendersi conto che non è il Sole che gira intorno alla Terra, ma è la Terra che gira intorno al Sole. L’abito ha delle parti che rappresentano epoche storiche tramite la scienza: ogni epoca è rappresentata da una donna scienziata italiana. Per esempio c’è Rita Levi Montalcini, che ha vinto il Nobel per la Neuromedicina, quindi ci sono dei neuroni stilizzati rappresentati sopra”, conclude.
Video sul profilo ufficiale di Instagram:
Miss Universe Italy (@missuniverseitaly.muit) | Profilo Instagram
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