La Presidente della Sezione III del TAR Campania, dott.ssa Anna Pappalardo, ha respinto l’istanza di revoca del decreto cautelare urgente del 30.12.2020 proposta dalla Regione Campania, confermando la sospensione della deliberazione della Giunta Regionale del 29 dicembre scorso con la quale era stata prorogata di un mese la stagione venatoria al cinghiale e di un giorno a molte altre specie selvatiche.
“Il provvedimento giudiziario è molto importante in quanto liquida il tentativo della Giunta Regionale di far apparire la proroga della caccia al cinghiale come una forma di contrasto alla proliferazione dei cinghiali, precisando che il prolungamento di un mese della caccia al cinghiale non appare direttamente riferibile agli scopi e funzioni dell’attività venatoria, dovendosi fare riferimento per il conseguimento di tali peculiari obiettivi a misure dissuasive o repressive, affidate alla strategia di contrasto selettivo tramite strutture pubbliche”, fa sapere il WWF.
In sintesi, la caccia non è una tecnica per contrastare l’eccessiva presenza di cinghiali, la specie va controllata non con il piombo dei cacciatori ma con interventi pubblici. Del resto, tanto prevede la legge statale sulla protezione della fauna selvatica che affida gli interventi di controllo delle specie esclusivamente agli agenti pubblici.
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