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Le acque marine in provincia di Salerno sono generalmente di buona qualità, come evidenziato dai risultati della delibera di balneabilità della Regione Campania, sebbene abbiano rivelato problemi in alcune aree del litorale di Salerno. Attualmente, solo sei siti di prelievo sono temporaneamente interdetti alla balneazione; tuttavia, queste aree potrebbero essere riaperte nel corso della stagione balneare mediante l’implementazione di misure preventive adeguate. La maggior parte delle zone balneari, incluse quelle intorno a Salerno e nel resto della provincia, hanno ricevuto una classificazione di “eccellenza” da parte dell’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania.
Le spiagge di Capaccio Paestum (Villaggio Merola) e di Eboli (nord foce Sele) vedono una sospensione della balneazione a seguito del superamento dei limiti legali per la presenza di batteri, in particolare di enterococchi intestinali ed Escherichia coli. I sindaci delle aree interessate sono stati avvisati e devono ora emettere ordinanze di divieto. Stessa cosa per la Piana di Velia. Nonostante non ci siano restrizioni formali, la balneazione è comunque sconsigliata.
Le altre zone monitorate non mostrano problemi significativi. Il Cilento, in particolare, continua a essere una delle aree con il mare più pulito di Campania. A sud del fiume Sele, solamente le zone di Torre di Paestum a Capaccio e Cammarelle a Sapri non hanno ottenuto il punteggio massimo di “Eccellenza”, ma le loro acque sono comunque classificate come “Buone”.
La pubblicazione dei dati sullo stato delle acque di balneazione risponde all’esigenza di fornire in tempi rapidi alle istituzioni e all’utenza i dati sulla qualità del mare che emergono dall’attività di monitoraggio condotta dall’ARPAC in ogni stagione balneare.
Il programma di sorveglianza sulla qualità delle acque di balneazione rientra tra i compiti istituzionali dell’ARPAC affidati dalla Regione Campania con Legge n. 10/98 istitutiva dell’Ente. Tale programma è svolto secondo le disposizioni in materia di monitoraggio, classificazione, gestione della qualità delle acque destinate alla balneazione e informazione al pubblico previste dal d.lgs. 116/08 e seguendo i criteri fissati dal decreto ministeriale 30 marzo 2010 e modificato dal D.M. 19 aprile 2018.
La balneabilità delle zone costiere per la stagione balneare 2024 è stata definita ai sensi della norma con la la pubblicazione sul BURC n.90 del 27/12/2023 della DGR n.755 del 18/12/2023 relativa alla: “CLASSIFICAZIONE DELLA QUALITA’ DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE PER L’ANNO 2024”, sulla base dei controlli eseguiti da ARPAC dal 1° aprile al 30 settembre delle ultime quattro stagioni balneari (2020-2021-2022-2023).
Il giudizio di idoneità di inizio stagione balneare, espresso in delibera, deriva dall’analisi statistica degli ultimi quattro anni di monitoraggio in base agli esiti analitici di due parametri batteriologici: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali ritenuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità indicatori specifici di contaminazione fecale.