Il 15 giugno la BCE ha confermato il nuovo rialzo dei tassi di interesse per l’anno 2023/2024.
Un aumento di 25 punti base il quale, però, a quanto riportato dalla FABI (Federazione autonoma bancari italiani), non sarà di certo l’ultimo. Secondo le previsioni, infatti, l’aumento dei tassi potrebbe arrivare fino al 6%. Cosa cambia tra i vecchi e i nuovi mutui: le preoccupazioni riguardanti l’aumento dei tassi di interesse hanno coinvolto sia chi ha intenzione di richiedere un mutuo nel prossimo futuro, ma anche chi un mutuo lo ha richiesto e lo sta già pagando.
Anche per i vecchi mutui, infatti, ci sono stati dei grossi cambiamenti.
Mentre il tasso fisso è rimasto inalterato, quello variabile ha subito un rialzo che oscilla tra il 70 e il 75%.
Ciò significa che una rata di 500€, ad esempio, è diventata di 850€ circa con un aumento di oltre 300€.
Questa situazione ha comportato non pochi problemi per le famiglie italiane.
Vivendo in un periodo storico già non proprio florido, caratterizzato da continui aumenti su diversi fronti, quest’ulteriore stangata di sicuro non ha portato giovamento, anzi ha ulteriormente compromesso la situazione finanziaria di molte persone.
L’aumento dei tassi di interesse ha, di fatto, concretizzato quello che si temeva sarebbe successo.
Rispetto agli anni passati vi è stato, infatti, una notevole diminuzione dei prestiti erogati dalle banche.
Secondo il segretario generale della FABI, proprio in relazione a questa situazione, si prevede che nel giro di qualche anno, i tassi di interesse, potrebbero calare garantendo così a chiunque di poter richiedere un mutuo con maggiore semplicità e serenità.
Mutui convenienti: meglio tasso fisso o variabile?
In relazione a quanto riportato, ad oggi, i mutui a tasso variabile risultano maggiormente convenienti solo se pensati per un breve periodo. Per chi, dunque, ha necessità di richiedere un mutuo che sia a lungo termine, è fortemente consigliato scegliere il tasso fisso.
Questo, infatti, offre una maggiore sicurezza in quanto, a differenza dell’altro, non è influenzato in alcun modo dall’andamento del mercato.
Sebbene costi di più, esso si è dimostrato essere quello maggiormente conveniente.
Un’altra soluzione valida potrebbe essere quella del tasso misto.
Quest’ultimo offre i vantaggi di entrambe le tipologie precedentemente esposte.
Chi lo richiede, infatti, può godere della convenienza del variabile senza, però, rischiare aumenti improvvisi.
