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Il vertice COP28 sul clima, tenutosi a Dubai negli Emirati Arabi Uniti, è stato segnato da controversie e delusioni significative, soprattutto riguardo al suo approccio ai combustibili fossili. La bozza finale dell’accordo COP28, così come resa pubblica, omette specificamente qualsiasi menzione diretta di una eliminazione totale dei combustibili fossili entro il 2050. Aspre e dure critiche sono partite da parte degli ambientalisti e di gran parte dei leader politici che considerano questo rifiuto un fallimento nell’impegno ad affrontare il tema dei cambiamenti climatici. Il Sultano Ahmed Al Jaber, presidente e CEO della COP28 della Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC), è stato al centro di questa controversia. Le sue affermazioni che sostengono l’assenza di basi scientifiche per eliminare rapidamente i combustibili fossili, (che va contro il consenso scientifico diffuso sulla questione) ha creato un forte imbarazzo e forti polemiche.
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Le sue dichiarazioni sono state definite sprezzanti e in contrasto con la posizione delle Nazioni Unite e della comunità scientifica, rappresentata dal gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC). La mancata inclusione esplicita dell’eliminazione dei combustibili fossili nel progetto finale dell’accordo ha suscitato reazioni forti. L’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore ha definito il vertice sull’orlo del completo fallimento e sono aumentate significativamente le richieste di rafforzamento del testo, in particolare riguardo alla questione dei combustibili fossili. Il progetto è stato criticato per aver suggerito semplicemente una riduzione dei combustibili fossili anziché una loro eliminazione completa, una posizione che non soddisfa le richieste dei gruppi ambientalisti e delle nazioni vulnerabili. La dura opposizione da parte dei paesi ricchi di petrolio, che hanno utilizzato la propria influenza contro l’eliminazione totale dei combustibili fossili, ha portato ad una divisione significativa tra le quasi 200 nazioni partecipanti al vertice, con paesi produttori di petrolio come l’Arabia Saudita e l’Iran che si sono opposti fermamente all’inclusione di un testo che richiede l’eliminazione dei combustibili fossili. In sintesi, il vertice COP28 è stato caratterizzato da una notevole contestazione sul ruolo dei combustibili fossili nell’agenda climatica globale, evidenziando la complessa interazione tra preoccupazioni ambientali, prove scientifiche ed interessi economici nella risposta globale ai cambiamenti climatici.