E’ in arrivo al Centro di Radiologia dell’ospedale “SS Annunziata” di Sant’Arsenio un mammografo con tomosintesi. L’acquisto del macchinario di ultima generazione da parte dell’Asl Salerno è stato reso possibile grazie ai fondi del PNRR. Insieme a quello di Sant’Arsenio, l’azienda sanitaria salernitana, consegnerà altri due macchinari uguali anche al Distretto Sanitario66- UOMI di Pastena e al Presidio Ospedaliero di Vallo della Lucania. Il mammografo che sarà allocato all’ospedale di Sant’Arsenio servirà l’utenza dell’intero Distretto Sanitario 72.
Si tratta di un macchinario di ultima generazione che sarà corredato anche di servizi connessi, dispositivi e servizi opzionali.
La mammografia è un esame fondamentale per verificare la salute del seno. La diagnosi precoce del tumore alla mammella passa attraverso la mammografia e l’ecografia mammaria, oltre che una visita senologica. La mammografia analizza la forma e la struttura della ghiandola mammaria consentendo agli specialisti di scovare anche le più piccole formazioni anomale.
La mammografia resta allo stadio attuale il cardine diagnostico per la prevenzione del cancro al seno. La tomosintesi, grazie a una tecnologia di ultima generazione, permette uno studio stratigrafico della mammella e conseguentemente il risultato diagnostico è più efficace rispetto alla mammografia convenzionale.
L’esame può essere effettuato, preferibilmente nella prima settimana del ciclo mestruale, per le donne tra i 35 e i 40 anni.
Oltre alla mammografia tradizionale, è ora in uso anche quella con tomosintesi, indicata per le pazienti che, per ereditarietà genetica, sono considerate a rischio tumore. La differenza sta nell’analisi stratigrafica possibile grazie alla tomosintesi, che combina le immagini acquisite durante la scansione e offre un quadro più completo allo specialista. Infatti, i dati indicano un aumento del 30-40% del rilevamento di lesioni al seno e una riduzione dei falsi positivi. Inoltre, la mammografia con tomosintesi è più efficace nei casi di donne con seno denso, nelle quali la maggior percentuale di adipe può confondere i risultati della mammografia tradizionale.