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Busta paga, cosa cambia dal 2024

Il fronte degli stipendi dei lavoratori dipendenti è da sempre un tema molto scottante che ha diviso in modo significativo l’opinione pubblica a causa di pareri piuttosto discordanti tra di loro.
A causa delle recenti difficoltà economiche nelle quali versano molteplici famiglie italiane, tuttavia, il governo Meloni sta varando una vera e propria riforma fiscale per far risollevare nel più breve tempo possibile le delicate situazioni finanziarie familiari, permettendo loro di continuare a vivere la propria quotidianità con una certa serenità. Una delle modifiche in tal senso riguarda proprio la busta paga, la quale sarà al centro di importanti cambiamenti a partire dal 2024: quali?

Le novità in busta paga dal 2024: il taglio del cuneo fiscale

Grazie alla riforma fiscale promulgata dalla Premier Meloni, nonché alla Manovra 2024, sono attese diverse novità sul fronte economico che potrebbero far incrementare lo stipendio dei lavoratori dipendenti.
Una delle modifiche già apportate è il taglio del cuneo fiscale, il quale verrà con ogni probabilità inserito nella Legge di Bilancio in via di definizione proprio in questi giorni: stando ad alcune indiscrezioni, è al vaglio del governo la decisione di confermare o meno la modifica del cuneo fiscale che, dal mese di luglio, è stato portato al 7% per i redditi minori rispetto alla soglia dei 25.000 euro e al 6% per i redditi che si spingono non oltre i 35.000.
Questa modifica è in grado di influire direttamente sulla busta paga dei lavoratori dipendenti in quanto potrebbe comportare un netto aumento, compreso tra i 70 e i 100 euro al mese almeno fino a dicembre.

Le novità in busta paga dal 2024: le aliquote Irpef

Oltre al taglio del cuneo fiscale che sicuramente permetterà un serio incremento del quantitativo mensile che ogni lavoratore dipendente percepisce, c’è anche da considerare la riforma sulle aliquote Irpef, la quale mira a ridurre le trattenute fiscali che vengono mensilmente applicate sulla somma lorda corrisposta ai lavoratori.
Dal 2024, le aliquote Irpef esistenti potrebbero passare da 4 a 3, articolandosi in modo tale che il ventaglio di beneficiari dello scaglione più basso si ampli grazie all’assorbimento parziale in un’unica aliquota dei primi 2 scaglioni previsti in questo momento, ossia il 23% e il 25% della tassazione per i redditi rispettivamente fino a 15.000 e a 28.000 annui.
Al vaglio del governo, inoltre, vi è anche una possibile detassazione sulla tredicesima, ma anche dei bonus sulla produttività e su eventuali straordinari che il lavoratore rende alla propria azienda.
Nel caso in cui questa proposta dovesse andare in porto, con ogni probabilità potrebbe essere applicata una tassazione separata sulla tredicesima mensilità per un ammontare massimo del 15% fino ad una certa soglia ancora da definire, prima che esso salga in modo graduale fino al raggiungimento della tassazione ordinaria in base al reddito.
Ad ogni modo, queste ed altre modifiche sulla busta paga dovranno attendere la Legge di Bilancio per essere eventualmente confermate.

I possibili e concreti aumenti in busta paga

A fronte di quanto detto finora, di quanto potrebbero aumentare le buste paga dal 2024?
Secondo alcune ipotesi, nel caso in cui il governo dovesse applicare una soglia per il primo scaglione delle aliquote Irpef sui 25.000 euro, tutti i lavoratori dipendenti che percepiscono uno stipendio entro questa soglia potrebbero vedere un aumento di circa 200 euro netti all’anno.
Ad ogni modo, è saggio ricordare che questo incremento non è causato da un innalzamento dello stipendio erogato dalle aziende, ma dalla diminuzione delle tasse a carico dei dipendenti.
Una cosa è certa: il governo è al lavoro per cercare di aiutare il più possibile i lavoratori, consentendo loro di arrivare a fine mese in modo più agiato e senza particolari preoccupazioni!

redazione

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