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Il Granchio Blu e’ un probema per l’Italia? no, si, forse, ma e’ commestibile!

Il granchio blu è una specie di crostaceo che, nel recente periodo, è riuscito nell’impresa di invadere il Mar Mediterraneo: scopriamo questa nuova specie e quanto questa potrebbe rappresentare un elemento tutt’altro che ottimale per i nostri mari. Fino a qualche anno fa sentire parlare del Granchio Blu in Italia sembrava essere una storia fantascientifica, dato che questa specie di animale marino era confinata nelle cose dell’Oceano Atlantico e in quelle che bagnano l’America del Sud.
Attualmente, invece, la situazione è stata drasticamente modificata e questo a causa di diverse sviste dovute dall’uomo che, durante il trasporto di prodotti provenienti dall’America e dalle zone come Argentina e le altre limitrofe, ha creato una situazione di potenziale allerta.
Nelle varie imbarcazioni, infatti, sono stati trovati diversi esemplari di questo granchio che si sono riversati nel Mar Mediterraneo. Questo potrebbe sembrare essere un problema minimo ma in realtà, quando si introduce una nuova specie in un ambiente completamente differente rispetto quello dove esso nasce, i danni che ne conseguono possono essere piuttosto elevati.

Cosa comporta la presenza del granchio blu nei nostri mari

Seppur potrebbe sembrare che questa specie sia una semplice aggiunta ai nostri mari, occorre considerare i danni che il granchio blu ha arrecato e potrebbe in futuro arrecare.
Questo crostaceo è la preda preferita di squali e altri pesci di grandi dimensioni che prediligono un habitat naturale differente rispetto quello che contraddistingue l’area mediterranea, quindi nelle nostre coste e nei mari non sono presenti i classici predatori che hanno il compito non solo di nutrirsi di questo crostaceo ma, al contempo, di evitare che questo possa incrementare eccessivamente la sua presenza nei fondali marini.
Tale situazione comporta, di conseguenza, che il granchio blu diventi una sorta di specie dominante nelle nostre acque: ciò ha come conseguenza l’estinzione delle altre specie, in particolar modo di cozze e vongole.
Proprio queste ultime sono state oggetto dell’attenzione del granchio blu, che dalla sua presenza ha inizia a cibarsi di queste piccole prede arrecando un danno all’economia del settore della pesca di circa 100 milioni di euro.
Questo in quanto la quantità di vongole è drasticamente diminuita nel corso dell’ultimo periodo e non potendo essere commercializzata, in quanto assente, ha causato non pochi danni alle varie imprese che operano in tale settore.

La scelta del Governo Italiano

Essendo una specie commestibile, il Governo Italiano ha deciso di creare un fondo economico che permettesse alle imprese operanti nel settore della pesca di poter essere operative e quindi di procedere con una nuova fase di pesca della suddetta specie.
Il compito principale è quello di recuperare, con la vendita del granchio blu, parte del denaro perduto dovuto dalla mancanza delle vongole, ma anche di evitare che questa specie possa incrementare la sua presenza in un ambiente che non le appartiene, ovvero il Mar Mediterraneo, e di arrecare ulteriori danni all’ecosistema marino.

Pertanto il granchio blu, pur non essendo pericoloso e potendo essere mangiato, potrebbe rappresentare un grosso problema per la vita marina delle specie animali che vivono nel Mar Mediterraneo, nonché causare danni all’economia italiana.

redazione

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