Il 7 luglio del 1847, il cioccolatiere inglese Joseph Fry ha inventato le tavolette di cioccolato. Prima di allora, il cioccolato poteva essere gustato solo come bevanda o al massimo come piccoli cioccolatini tondi, commercializzati da un cioccolataio piemontese. Si tratta infatti di un potente antidepressivo ed antinfiammatorio che contribuisce in modo significativo a ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus, abbassando i livelli di colesterolo nel sangue. In poche e semplici parole, possiamo affermare che agisce come un distributore naturale di felicità e benessere. D’altro canto, la crescita costante della domanda di cioccolato ha causato un’azione intensa e pericolosa di deforestazione su vasta scala. Il cioccolato, in particolare la sua forma fusa o da spalmare, è un alimento ottenuto dai semi dell’albero del cacao ed è ampiamente consumato in tutto il mondo. Il termine “cioccolata” viene usato come sinonimo di “cioccolato” oppure per indicare una bevanda liquida preparata con polvere di semi di cacao, comunemente dolcificata con zucchero (a differenza del consumo del cacao nelle culture precolombiane, dove veniva consumato come bevanda salata e speziata).
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