di Guido Santangelo – È una giornata d’estate, fa molto caldo e allora preferisco il fresco della collina e decido di visitare il Monte Le Corne, dove nasce il fiume Alento. Posso così ammirare con emozione un territorio, la cui ricchezza più grande è la conservazione intatta della natura, la facilità di sentire profumi intensi e osservare colori unici in un silenzio interrotto solo dal cinguettio degli uccelli. Scorgo un piccolo Paese, passa un signore e ne approfitto per chiedere informazioni. Si ferma e con modi gentili e garbati mi parla di questo Paese che si chiama Gorga, scopro così che il vice sindaco è Antonio Santangelo, uno stimato infermiere e politico locale di lunga data. È molto conosciuto e con tenacia e orgoglio si adopera per questo piccolo paese e interpreta in maniera efficace i problemi del comune di Stio.
Si concede volentieri ad una semplice chiacchierata e aggiunge che Gorga è un paese con una storia importante, ma soprattutto dice con entusiasmo che ha dato i natali a numerosi professionisti: avvocato, ingegnere, infermiere, medico, veterinario, professori; nonché all’onorevole Raffaele Lettieri.
Questo mi incuriosisce, vorrei capire come ha fatto un paese così piccolo ad essere così prolifico nel campo delle professioni, sottolineando che parliamo di un paese a vocazione contadina.
Il segreto, mi confessa, è stata l’umiltà delle famiglie, a cui va un riconoscimento particolare, e l’entusiasmo dei propri figli di studiare. Lo stesso entusiasmo che chiede oggi a tutti i concittadini per far crescere future generazioni colte e responsabili. Un paese però con un rischio idrogeologico alto ed è per questo che bisogna lodare il suo impegno personale per scongiurare problemi futuri al territorio, adoperandosi nelle sedi istituzionali nel fare l’interesse della collettività.
Il territorio ha bisogno di persone come Antonio che si prodigano per assicurare un futuro migliore ai suoi concittadini, facendo leva sulla profonda conoscenza dei problemi e sulla propria esperienza.
A breve dovrebbero partire lavori volti non solo alla prevenzione del rischio idrogeologico, ma soprattutto essenziali per migliorare la viabilità e valorizzare il patrimonio naturalistico.
Bisogna, aggiunge favorire la nascita di nuove imprese e dare un nuovo impulso allo sviluppo economico, sfruttando anche l’ appartenenza al parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Dobbiamo solo augurarci che altri amministratori siano come Antonio Santangelo, motivati e legati alle proprie origini per conservare e fare crescere le proprie comunità