Continuano i lavori sulla strada costiera che conduce a Marina di Camerota ma, secondo quanto afferma anche “Il Fatto Quotidiano”: “l’apertura di un’inchiesta giudiziaria e nonostante la Soprintendenza…nella giornata di martedì 23 maggio, è stato effettuato un nuovo brillamento. La soprintendenza, nel documento che ilfattoquotidiano.it aveva potuto visionare, oltre a chiedere la sospensione dei lavori, consentiva “la sola rimozione ‘chirurgica’ dei massi in imminente pericolo di crollo” e “la pulizia della carreggiata dal materiale lapideo”, ma inibiva “severamente” ogni altra opera.” (link alla pagina e video: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/05/24/parco-nazionale-del-cilento-il-comune-usa-di-nuovo-esplosivo-sul-costone-nonostante-il-parere-contrario-della-soprintendenza-video/7172016/amp/ ).
Ma le polemiche continuano anche attraverso Franco Mari, parlamentare salernitano di Alleanza Verdi Sinistra: “gli atti della Sovrintendenza e del Parco avevano il carattere di un ordine di sospensione dei lavori, che non potevano, quindi, avere seguito senza le specifiche autorizzazioni di legge. Di tutto questo la Procura di Vallo della Lucania è da tempo informata e un suo tempestivo intervento avrebbe potuto evitare che si proseguisse con la demolizione della falesia nei modi e nelle forme adottate dal Comune di Camerota”.
Il Sindaco Scarpitta pero’, nel video sotto (pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook del Comune di Camerota), spiega che la falesia e’ integra (probabilmente il messaggio e’ indirizzato agli amanti del climbing), che a giorni i lavori saranno completati, il posto sarà piu’ bello di prima (de gustibus…) e che quindi spieghera’ pubblicamente le ragioni di tutto questo.
Siamo sicuri che il primo cittadino del comune cilentano avra’ tutte le autorizzazioni del caso, (dall’avere nella dispobilità 3000kg di tritolo, per la strage di Capaci e devastare l’autostrada ne sono bastati 300 utilizzati con Nitrato d’ammonio ed RDX, fonte wikipedia, all’abbattimento di un angolo di natura in pieno Parco nazionale, autorizzazione della Soprintendenza, partecipazione del Ministero della Difesa, degli Interni, autorizzazioni di tutti gli Enti, diretti ed indiretti preposti alla salvaguardia ambientale, artistica, paesaggistica, la Regione, etc.. ) altrimenti sarebbe stato il gesto di un folle che anzi potrebbe essere emulato da altri sindaci del nostro territorio, morfologicamente fragile (a Centola sta crollando la parete dell’Arco Naturale: che si fa, la abbattiamo?) o a Roscigno dove i massi rendono pericolosa, da anni, la strada di collegamento con i paesi limitrofi; a San Rufo sul ss.19 8giusto per citarne tre degli oltre 100 comuni, solo nel salernitano).
Il tritolo potrebbe essere davvero una soluzione anche in costiera amalfitana? Ma la domanda e’ perche’ spiegare dopo e non prima? Ma lui sembra sapere quello che sta facendo e noi ne siamo certi!