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Ricordo: si sognava l’America ma si amava la propria terra

Cammino a piedi nudi per la strada del ricordo e sento di più quello che oggi non c’è, mi ritorna in mente la corsa verso la cultura e la cortesia che non c’è più, ed io che son cresciuto con pane e sacrifici non mi ritrovo, ma vieni Ricordo con te al mio fianco mi sento più sereno. Guardi insieme a me questo mondo e cerchi la mia mano,che sottile il tuo respiro sembra il volo del gabbiano che va sempre più su per sentire che la libertà è credere in ciò che piace. Mentre i tuoi occhi profondi si specchiano nella dolcezza del tuo sorriso, stringo le tue mani che nascondono le parole della tua insicurezza. La nostra grande casa dell’amore, della famiglia, della cultura e della civiltà è solo un ricordo. Invece di far parlare la diplomazia fanno parlare le armi e privilegiano l’assenza delle regole e del rispetto dei ruoli. I libri e le ore spese a scuola ed a casa a studiare, per imparare e costruire, sono solo un ricordo di tanti sacrifici e rinunce.
Il ricordare i Ricordi fa molto male perché ti fa sentire più solo, lontano dagli altri e da una realtà che non ti appartiene.

Voglio sognare su un cuscino di stelle, mentre il silenzio abbraccia i nostri desideri senza fare rumore, le tue mani calde scaldano il mio cuore tanto farlo battere e sorridere insieme.
Ricordo di un tappeto verde dove si correva e si cadeva, per sentire il profumo dell’erba e le carezze dei fiori profumati e colorati. Il cane correva felice e nei suoi occhi luccicanti di felicità ,sbocciava l’amore verso la natura così tanto amata e rispettata. Il fratello fuoco un dolce compagno che con il calore del sole, riscaldavano il tanto lavoro e tanto sudore, insieme arricchivano le giornate.
Sorella acqua scorreva e ci dissetava usando una foglia o un piccolo solco scavato con le mani, che freschezza che purezza che gioia. Il contadino chino e stanco, contento e mai cattivo, sorrideva alla vita.
Il contadino, la sua casa era la terra e il suo letto erano i sogni fatti di colori e di profumi con i suoni della natura.

Si addormentava stanco e si svegliava felice, con il dolce cinguettio degli uccelli.
Alle scritture private preferivano la stretta di mano, per la fiducia bastava la parola data.
Nel mese di maggio si aspettava la pioggia, maggio chiuovi e scampa chi s’apparano li campi, il suo decorso era pulito, sicuro e curato dai contadini.
Riflettere con te Ricordo conviene a pochi, ma prima di tutto pochissimi sentono la necessità e l’esigenza di guardare oltre,di scoprire e scolpire dentro di sé l’eterno sentimento che dovrebbe appartenere a tutti, la dignità.

guido santangelo

Guido Santangelo è nato in un piccolo paese del Cilento, Stio Cilento, il 15 febbraio 1962 che gli ha regalato un’infanzia spensierata e serena. Dopo il diploma conseguito al Liceo Scientifico di Gioi Cilento, si è iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna, dove si è laureato nel febbraio del 1989. Attualmente svolge l’attività di Medico di famiglia e si dedica a scrivere e coltivare la passione per la poesia.

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