Il possedimento di un terreno incolto può diventare una situazione gravosa e problematica sul bilancio familiare, in quanto il mantenimento di un terreno comporta in ogni caso delle spese che, in assenza di guadagni economici o della produzione di prodotti da orto freschi, possono rivelarsi difficili da sostenere nel lungo periodo. Ad esempio, è necessario provvedere alla rimozione delle erbacce e dei rami secchi che, soprattutto nel corso delle lunghe e secche giornate estive, possono facilmente andare a fuoco comportando gravi danni agli appezzamenti di terreno vicini.
Decidere di coltivare il terreno, d’altro canto, significa dover investire una somma di denaro non indifferente tra la concimatura e l’irrigazione necessaria all’attività agricola, nonché di molto tempo da dedicare alle colture, e proprio per questo moltissimi proprietari terrieri decidono di non utilizzare il proprio terreno. Non si tratta di situazioni rare, ed anzi la maggior parte delle persone che riceve in eredità un terreno non ha alcuna intenzione o voglia di coltivarlo, e sarebbero ben contente di venderlo alla prima occasione. Se non fosse, però, che riuscire a vendere un terreno abbandonato non è per nulla facile se si desidera ricavare delle somme discrete.
Se te lo stessi chiedendo, per terreno abbandonato si intende un campo non utilizzato per la produzione agricola e sul quale, al contempo, non vengono applicate le operazioni necessarie per mantenere il terreno adatto alla coltivazione. Se possiedi un terreno incolto è bene che tu sappia che il potenziale da sfruttare è in genere molto ampio, e che di solito sono necessarie poche e semplici operazioni per recuperarli e renderli adeguatamente produttivi. Dopodiché, se non sei interessato a coltivarli, puoi benissimo decidere di cederlo in affitto in modo da poter usufruire di piccoli guadagni costanti con minimi investimenti sia di soldi che di tempo.
Recuperare un terreno incolto: operazioni preliminari
Se intendi utilizzare o cedere in affitto il tuo terreno diventa fondamentale rendere il terreno idoneo alla coltivazione. Per prima cosa, dunque, dovrai procedere alla rimozione delle erbacce e delle piante infestanti che avranno sicuramente colonizzato tutta l’area disponibile. In questa fase dovresti fare opportuna attenzione a rimuovere completamente le radici, in modo da evitare che queste piante possano in un secondo momento rispuntare fuori rovinando tutte le coltivazioni e rendendo in pratica il tuo terreno del tutto inutilizzabile. Se le erbacce sono molto alte potresti procedere prima con un tosaerba alla rimozione delle infiorescenze e delle foglie superficiali, e poi in un secondo momento dedicarti alla rimozione dell’apparato radicale.
La seconda cosa da fare e rimuovere eventuali sassi presenti nel terreno, in particolare quelli più grandi con un diametro superiore ai 4 centimetri. Pietre e sassi di grosse dimensioni, infatti, potrebbero facilmente impedire un’adeguata sviluppo radicale, con conseguenze molto negative per le colture. Una volta rimossi tutti gli elementi di disturbo, dovresti procedere ad arare il terreno, in modo da renderlo facilmente penetrabili dalle radici, che potranno così attecchire in profondità. Inoltre, l’aratura è una fase fondamentale per migliorare l’ossigenazione del terreno, rendendolo in questo modo più adatto alla coltivazione.
In ultimo, per rendere fertile il tuo terreno è necessario procedere ad una concimazione preliminare, che potrà fornire alle specie da orto tutti i nutrienti necessari affinché possano crescere nella maniera adeguata. In questa fase devi assicurarti che il concime occupi i primi tre o quattro centimetri di terra. Infine, dovrai provvedere a fornire un sistema di irrigazione funzionale e ben adeguato, in grado di innaffiare interamente la superficie del terreno. In questo caso la massima attenzione dovrà essere posta sulla qualità dell’acqua, che dovrà essere adeguata in tutto e per tutto all’attività agricola.
Terreno in affitto: la soluzione ideale per recuperare un terreno incolto
Se cedere un terreno a buon mercato può rivelarsi un’impresa abbastanza ardua, e se coltivare il tuo terreno richiederebbe un investimento economico non indifferente, oltre che una buona dose di impegno e di tempo, la soluzione più accessibile potrebbe essere quella dell’orto in affitto. Se il terreno è abbastanza ampio, potresti suddividerlo in più lotti e affittarli a più persone, incrementando notevolmente i potenziali guadagni e riducendo notevolmente il rischio annesso all’investimento iniziale che dovrai spendere per rendere il terreno coltivabile. I piccoli orti in affitto sono infatti sempre più richiesti, anche a causa dei continui aumenti dei costi per gli articoli ortofrutticoli.
L’affitto è una soluzione intelligente, che ti consentirebbe al contempo di ricavare delle entrate costanti, seppur piuttosto contenute, e di liberarti delle spese necessarie per espletare tutte quelle operazioni fondamentali per il mantenimento del tuo apprezzamento di terra. In genere, per un piccolo orto il guadagno atteso si assesta intorno ai 400 o ai 500 euro all’anno, e suddividendo il terreno in tanti lotti il guadagno sarà abbastanza interessante. Se, invece, dovessi decidere di affittare con una soluzione unica tutto il terreno, potresti aspettarti un introito di circa 3000 euro annui per ogni ettaro di terreno, ma potrebbe essere più difficile trovare qualcuno interessato ad affittare il tuo terreno. In ogni caso, però, l’affitto permette di ottenere delle buone somme di denaro e di liberarsi completamente di tutte le operazioni di pulizia necessarie al mantenimento del terreno, e proprio per questo è di solito la soluzione ideale per utilizzare i terreni abbandonati.