Il Carnevale Trentinarese è una delle tradizioni più antiche e suggestive d’Italia. Una festività legata indissolubilmente alla memoria collettiva, che fonde insieme vita e morte in un’unica solenne danza. Nelle sue celebrazioni riaffiorano, nella loro essenza ancestrale, elementi culturali di grandissima importanza per la comprensione dell’identità trentinarese di oggigiorno: storie tramandate oralmente nel tempo da generazione a generazione riflettono le profondità del cuore popolare ed esprimono i valori fondamentali che rappresentano il carattere tipico degli abitanti della Regione Autonoma. Ognuno sfoggia con orgoglio maschere coloratissime e costumi variopinti, al suono vibrante della musica folkloristica locale.
Le Origini del Carnevale Trentinarese
Le origini del Carnevale trentinarese sono incerte, ma le sue tradizioni risalgono a secoli fa. Il carnevale è una rievocazione pagana della vita e della morte ed è celebrato in molte parti del mondo. In Trentino la data di inizio varia ogni anno, ma solitamente coincide con la Quaresima cristiana. Le attività associabili al carnevale sono numerose: balli mascherati, sfilate di maschere colorate e figure grottesche che rappresentano il bene contro il male. Oltre alle maschere c’è anche la musica popolare caratteristica di questa festività, come l’organetto e le percussioni insieme ad alcuni balli danze ritualizzati per scacciare gli spiritri maligni.
Il Centro Interdipartimentale di Ricerca in Urbanistica “Alberto Calza Bini”, dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ha condotto un’analisi socio-economica della manifestazione nell’ambito del progetto di ricerca finanziato dalla Regione Campania “Festività storiche dei carnevali della Campania. Gli itinerari urbani dei rituali storici, conferendo all’evento il titolo di “Patrimonio Culturale Immateriale della Regione”.
La festa si concluderà con il rogo del pupazzo che simboleggia le sventure: una sorta di “scio’ scio’ ciucciue'”.