“Riscopriamo il Carnevale della tradizione, quello dei nostri nonni”. Questo l’intento dell’Associazione Euphòria che in occasione del Martedì Grasso, il 21 febbraio, ripopola il borgo di Cosentini di Montecorice di tante maschere. Quelle che per anni avevano popolato le case e le piazze dei paesi cilentani nel periodo di Carnevale. Maschere semplici, personaggi che ben ricordano gli anziani che le hanno indossate o viste indossare ai loro padri.
Un tempo erano solo uomini i protagonisti della mascherata, sia nelle parti maschili che femminili. Oggi non è più così. “Abbiamo voluto coinvolgere anche le donne e riproporre l’idea stessa di Carnevale come periodo di rovesciamento dell’ordine del mondo”. Così Pulcinella, Don Nicola, il Cardalana e molti altri nascondono sotto la maschera maschile delle interpreti donne. Mentre Zeza e Vicenzella, protagoniste femminili della rappresentazione, sono rigorosamente uomini!
Il clou della manifestazione, che si svolge come una processione per le vie del paese, è la rappresentazione della “Ballata di Zeza”, che mette in scena le nozze tra Vicenzella, figlia di Pulcinella, e Don Nicola, contrastate dal padre di lei e favorite dalla madre, Zeza.
Si chiude sulla piazza del paese, dove il lieto fine delle nozze è celebrato con la tarantella, per poi dar vita all’ultimo atto della festa: il falò in cui Carnevale viene bruciato.
Il lavoro di ricostruzione dei testi, dei personaggi, delle scene non è stato facile e continuerà nei prossimi mesi. “Le nostre principali fonti sono le persone che hanno vissuto e ancora hanno memoria del Carnevale di una volta. Non sempre tutto è chiaro nei ricordi di settant’anni fa. Far loro rivivere quell’atmosfera vuole essere anche uno stimolo a ricordare qualche ulteriore tassello che potrà servirci nei prossimi anni per arricchire ancora di più la rappresentazione”.
“Quest’anno siamo ripartiti dal borgo di Cosentini frazione di Montecorice – sostengono gli organizzatori della manifestazione, – ma l’idea per il futuro è quella di portare la processione delle maschere e la Zeza in giro per i paesi per tutto il periodo di Carnevale, a partire dal 17 gennaio, festa di S. Antonio Abate – Sant’Antuono, come qui viene chiamato – e fino a Martedì Grasso, come un tempo era tradizione fare.”