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DECALOGO DELLA DEMOCRAZIA, La mostra di José Ortega a Palazzo Sant’Agostino (DUE VIDEO)

Giovedì 22 dicembre alle ore 17:30 al secondo piano di Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno, si terrà l’apertura della Mostra “Decalogo della Democrazia” di José Garcia Ortega.

All’inaugurazione parteciperanno il Presidente della Provincia Franco Alfieri, il Consigliere delegato alla Cultura Francesco Morra, il Consigliere delegato al Turismo Pasquale Sorrentino e il Sindaco del Comune di San Giovanni a Piro Ferdinando Palazzo. Coordinerà i lavori il giornalista Paolo Romano.

La Mostra, a cura di Franco Maldonato Direttore del Polo Museale del Comune di San Giovanni a Piro, raccoglie dieci litografie del “pintor” José Ortega e testimonia il fascino e il valore universale della sua poetica artistica. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 30 gennaio 2023.

I NOSTRI VIDEO “ALLA RICERCA DI JOSE ORTEGA” – BOSCO

“ALLA RICERCA DI JOSE ORTEGA” – MATERA

ORTEGA, fu rappresentante del realismo sociale della Guerra civile spagnola e uno dei membri gruppo “Estampa popular”, di cui fu anche fondatore. A tredici anni si trasferì a Madrid dove iniziò a realizzare i suoi primi dipinti e prese parte ai circoli antifranchisti, legando così le sue esperienze successive e la sua opera al forte impegno politico e civile. A 26 anni fu condannato per reati di opinione, e dopo il carcere nel 1952 uscì il suo primo ciclo di xilografie. Nei primi anni sessanta iniziò il suo lungo esilio e si trasferì a Parigi, dove gli fu assegnata dal Congresso Internazionale dei Critici d’Arte del Verucchio diretto da Giulio Carlo Argan la medaglia d’oro per la sua azione di lotta per la libertà. Nel 1964 Antonello Trombadori organizzò la sua prima mostra personale in Italia alla galleria La Nuova Pesa di Roma, alla quale seguirono quelle del 1968 e del 1974. Negli anni seguenti realizzò numerose esposizioni a Filadelfia, Toronto, Saint Louis, Zurigo, Torino e Bruxelles. Nel 1969 realizzò le venti incisioni della grande suite dei Segadores, ispirate dalle sofferenze dei lavoratori della terra. Nel 1971 lavorò al ciclo Ortega±Dürer, sessanta incisioni riguardanti il tema della guerra civile spagnola presentate al Museo di Norimberga e poi esposte nel Castello Sforzesco di Milano.

Si trasferì a Matera nel 1973, dove aveva il suo laboratorio nella sede del Circolo culturale La Scaletta nei Sassi, sperimentando nuove tecniche nello scolpire bassorilievi e utilizzando la cartapesta insieme ai maestri cartapestai materani in modo innovativo; qui realizzò uno dei suoi cicli pittorici più importanti, Morte e nascita degli innocenti, presentato al Castello Sforzesco di Milano e custodito ed esposto a Casa Ortega di Matera. Alla città di Matera, a cui era profondamente legato, lasciò in dono molte sue opere. Nel 1976 dopo sedici anni di esilio gli fu concessa l’autorizzazione per tornare liberamente in Spagna, e così poté esporre le sue opere a Madrid, Valencia e Bilbao, dove in particolare espose il grande ciclo di bassorilievi realizzato a Matera; lasciò nuovamente la Spagna nel 1980 per tornare in Italia, dove continuò un’intensa attività espositiva, stabilendosi nel piccolo centro di Bosco, nella provincia di Salerno.

redazione

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