Peter Hoogstaden, ingegnere olandese e fondatore di Genius Loci Travel, residente a Salerno, conosce sei lingue. E’ amante della natura e del turismo sostenibile e non e’ difficile incontrarlo in giro, sui monti del Cilento.
“C’è chi vede nel ‘turismo di ritorno’ la manna per tutti i problemi del Sud, c’è chi parla di enoturismo, mentre la Regione Campania ora si è invaghito dell’oleoturismo… Sono anni che si parla di ‘trekking’, di cicloturismo, di Dieta Mediterranea, di Cammini e di itinerari culturali. Ma spesso ci si dimentica che non ci potrà essere turismo, laddove mancano le condizioni. Non ci potrebbe essere nessun ‘turismo di qualità’, tantomeno ‘sostenibile’, laddove non c’è una buona qualità di vita per gli abitanti. Senza una corretta gestione del ‘Bene pubblico’, degli spazi pubblici, dei servizi pubblici, nessuno può sperare in un turismo di qualità!” – scrive sulla sua pagina facebook – “Da operatore turistico ‘specializzato’ vorrei ribadire che nessun tipo di turismo, da solo, potrà mai essere LA soluzione per lo sviluppo delle zone interne. Che non possono neanche vivere solo di turismo! L’enoturismo, l’oleoturismo, così come il ‘turismo di ritorno’, che ora è in auge, potrebbero tutti essere una (!) delle attività sulle quali far leva per non far abbandonare definitivamente le zone interne. Così come lo potrebbero essere anche il cicloturismo, l’enogastronomia o il turismo escursionistico, con i suoi ‘cammini’ che ora vanno di moda. Ma c’è bisogna di una programmazione complessiva! Una programmazione non per comparti stagni.“, e continua:
“Noi, come principale tour operator specializzato nel ‘turismo attivo’ del Sud Italia (la Genius Loci Travel – the real Spirit of Italy) ci occupiamo da più di 20 anni di zone interne, e oltre le attività ‘sportive’ organizziamo anche attività enogastronomiche e culturali. Da sempre integrate nei nostri pacchetti.
Ma purtroppo ci scontriamo da anni con una serie di ‘bottleneck’ che frenano lo sviluppo del turismo. Alcuni dei quali facilmente risolvibili, con pochi investimenti mirati. Ma non si parla mai di questo! Tutti a parlare delle ‘potenzialità’… Mentre con una seria programmazione – che può solo arrivare da un Ente sovracomunale come la regione, non di certo dai singoli Comuni!- si potrebbe pianificare come risolvere questi problemi, per poi (non prima!) poter incentivare i flussi, laddove l’economia locale ne ha veramente bisogno. Ma proprio per questo bisogna ragionare sui problemi attuali, non perdersi in ‘wishful thinking’! (a chiacchiere è tutto facile…)“, conclude.