Che bella fortuna essere testimone di una cultura che non c’è più, a volte rattrista ma di sicuro è una grande valore aver avuto certe esperienze e conoscenze.
“Che ne sai tu di un campo di grano“, del colore giallo oro e del sudore dei contadini per raccoglierlo.
Scopriamo la filiera del grano, protagonista di un tempo passato.
Era tutto un via vai di persone, che si organizzavano per la semina prima e per la raccolta poi di un bene primario per la famiglia, la semina avveniva in un terreno già preparato, a volte anche con i buoi, bisognava togliere le erbacce, concimare e curare con una zappa piccolissima oppure con un apposito strumento trainato dai buoi, era faticoso.
Poi arrivava la neve e si diceva: “sotto la neve c’era il pane sotto l’acqua c’era la fame”.
Il Natale si avvicinava e chi non aveva seminato non poteva più farlo.
Il grano cresceva e un colore giallo oro inconfondibile colorava i campi e così ci si organizzava per la mietitura, una vera festa, perché veniva fatta in collaborazione con altri contadini e con un corollario di suoni e di colori indescrivibili.
Successivamente la trebbiatura: avveniva solo in determinate località e quindi bisognava trasportare i covoni con l’aiuto degli asini e finalmente si vedeva l’oro giallo luccicante e profumato.
Non si buttava via nulla, la paglia veniva conservata per gli animali in adeguati locali e poi consumata, così anche il residuo della macinazione del grano.
Ricordi di un tempo lontano dove si lavorava e si produceva vera ricchezza diffondendo cultura sapere e onestà. – di Guido Santangelo
I ricordi di Guido Santangelo
I miei non sono ricordi ma fanno parte della mia vita perché ogni momento è segnato da quei valori che io ne ho fatto e ne farò tesoro.
Purtroppo bisogna riconoscere che oggi parlare di onestà, umiltà e lavoro sembrano delle parole inusuali e fuori dal tempo,poi ci si schernisce quando si ascoltano delle notizie di cronaca a dir poco sconvolgenti.
La realtà di oggi è un’altra cosa rispetto alla realtà di una volta, non si può fare finta di nulla e continuare, ma c’è la necessità incombente di studiare prima di parlare,ascoltare molto e pensare prima di agire.
Si fa la corsa alla diversità per apparire e sentirsi protagonisti, gli ultimi fatti di cronaca , forse non si è capito,ma sono la conseguenza dell’assenza totale di valori e la voglia di andare contro il rispetto dei ruoli e delle regole.
Basta accendere la TV o qualsiasi mezzo di comunicazione, che si assiste ad una corsa a vomitare odio, cattiverie e ingiurie, la vergogna è che queste cose siano seguite come grande opportunità per fare successo e non condannate.
In questo momento storico c’è la necessità di persone che non si perdano nei meandri dell’ipocrisia e dell’ignoranza, ma diano esempio di civiltà e correttezza.