Monteforte Cilento, Sa – Il paese (anche) dei briganti – foto, video e 360° - www.cilentano.it
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Monteforte Cilento, Sa – Il paese (anche) dei briganti – foto, video e 360°

Monteforte Cilento potrebbe essere nato dopo la distruzione della città di Paestum.
Il suo nome indica la natura difensiva dell’insediamento originario.
Esso fu anche roccaforte della Baronia di Novi, sebbene il castello sia andato completamente perduto.
Gran parte delle sue pietre fu riutilizzata per l’edificazione della Chiesa di San Pietro.
Posto ai piedi del Monte Chianello, il comune offre suggestivi panorami. L’ambiente naturale è particolarmente indicato per belle passeggiate tra querce e castagni.
Il centro storico , in fase di una importante ristrutturazione, è ben conservato e molto suggestivo.
I portali, in pietra e ringhiere in ferro battuto, evidenziano i numerosi palazzi gentilizi.
La sua storia è in qualche modo legata al brigantaggio nel meridione.

Passeggiata a 360°


Agli inizi dell’Ottocento, da Monteforte, partì una delle più famose bande armate, quella dei fratelli Capozzoli, che furono tra i maggiori protagonisti dei moti del Cilento del 1828.
Diventati briganti per motivi familiari, Donato, Domenico e Patrizio abbracciarono la dottrina liberale imperversando per buona parte dei paesi dell’alto Cilento.
La notorietà di questo nucleo di banditi e cospiratori è legata al coinvolgimento nei moti costituzionali cilentani del 1828.
finendo nelle mani della polizia borbonica, il 17 giugno 1829, traditi da un amico furono prima Imprigionati a Vallo, e poi a Salerno.
Dopo un processo sommario furono fucilati a Palinuro, il 27 giugno 1829, di fronte al telegrafo che avevano incendiato l’anno precedente.
Le loro teste mozzate furono esposte in pubblica piazza in tutto il circondario, come monito agli altri cittadini.
Altri due fratelli, Luigi e Gaetano, furono attivi due decenni dopo, prendendo parte ai moti cilentani del 1848: il primo morì il 26 settembre 1849 a seguito di in uno scontro a fuoco, mentre il secondo, condannato alla galera, uscirà di prigione solo nel 1860, vedendosi riconoscere un vitalizio dal Regno d’Italia.


Particolarmente sentita la festa patronale di San Donato, che si svolge la terza domenica di maggio.
Come tutto il Cilento, anche monteforte è un gioiello unico, assolutamente da visitare. Ricco di scorci, tipici dei borghi cilentani, questo piccolo paese è ricco di viuzze ed angusti passaggi molto suggestive.
Qui pace e quiete regna sovrana: è il luogo ideale per trascorre un week end in pieno relax.

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redazione

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