Il 18 aprile 2002, alle ore 17.50, un piccolo aereo da turismo colpì il Pirellone procurando danni gravissimi e rendendo l’intero edifico inagibile. Nello schianto morirono tre persone: oltre al pilota, due dipendenti dell’ufficio legislativo della Giunta, Anna Maria Rapetti e Alessandra Santonocito. L’aereo che si schiantò contro il Grattacielo Pirelli era pilotato da Luigi Fasulo, un pilota svizzero di 67 anni. Fasulo era un pilota esperto con oltre 5.000 ore di volo. Al momento dell’incidente, stava pilotando un Rockwell Commander 112, un piccolo aereo monomotore.
Durante l’approccio all’Aeroporto di Linate di Milano, Fasulo riferì problemi al motore e dichiarò un’emergenza. Tuttavia, invece di procedere verso l’aeroporto, l’aereo deviò dalla rotta prestabilita e si schiantò contro il lato del Grattacielo Pirelli.
In aggiunta ai tragici decessi, il grattacielo subì danni significativi che ne compromisero temporaneamente l’agibilità. Questo evento ha avuto un forte impatto sulla sicurezza aerea e sui protocolli di sicurezza degli edifici in Italia, portando a una maggiore attenzione e a revisioni nelle regolamentazioni relative al volo aereo in zone urbane densamente popolate.