Il Movimento Empatico, fondato nel Sud Italia (epicentro il Cilento con la sua innovativa Piramide Culturale) nel 2020, continua il suo affascinante processo evolutivo e di affermazione nella storia contemporanea. Citato negli ultimi mesi in trasmissioni di punta su Raiuno, Raidue e Raitre, il movimento porta adesso avanti nuove presentazioni.
Tre gli incontri fissati per i prossimi mesi. Si inizia mercoledì 17 aprile presso l’Università degli Studi di Salerno (che è anche l’Università dove il fondatore Menotti Lerro ha conseguito due dei suoi quattro titoli accademici: la sua prima laurea in Lingue e Letterature Straniere e il Dottorato di Ricerca in Letterature comparate); Un secondo appuntamento è previsto, invece, per il 9 maggio presso il Salone del Libro di Torino dove Menotti Lerro e Antonello Pelliccia presenteranno il loro “Nuovo Manifesto sulle Arti” (scritto nel 2018) concepito come la maggiore base teorica e simbolica del Movimento stesso, concretizzatosi poi nel 2020 con la pubblicazione del volume La scuola Empatica (Ladolfi editore) a cura di Menotti Lerro.
Il terzo incontro si terrà poi a giugno presso la Biblioteca Nazionale Braidense per la presentazione del Movimento e del volume The Empathic Movement uscito in Inghilterra e negli Stati Uniti nel 2023.
Ricordiamo di seguito i punti cardine del Movimento:
EPICENTRO: Il suo epicentro si delinea nel Cilento, precisamente nel “Nuovo Triangolo Culturale del Cilento Antico” fondato da Menotti Lerro, che ha in Omignano – “Paese degli Aforismi”, Salento – “Paese della Poesia” e Vallo della Lucania – “Sede del Centro Contemporaneo delle Arti”, i suoi vertici.
Rilevante è anche il Premio Internazionale Cilento Poesia concepito come dono per artisti empatici e meritevoli.
IN POLEMICA CON LA STAGNAZIONE SCATURITA DALL’IPERTROFICO INDIVIDUALISMO CONTEMPORANEO, LA NUOVA CORRENTE PROPONE:
– Una ripresa degli studi classici come base per un’Arte colta, da innovare attraverso la consapevolezza, l’invenzione e lo studio.
– Il rifiuto del principio di “Tabula rasa”, sottolineando l’importanza della tradizione, cercando tuttavia di smascherarne eventuali limiti teorici o applicativi.
– I principi di indivisibilità e interdisciplinarità delle Arti.
– La ricerca della figura simbolica di “Artista Totale” (a tal proposito si veda anche il racconto concernente il nuovo “Mito di Unus” scritto da Menotti Lerro).
L’Artista Totale è anche inteso come il frutto di un’empatica condivisione tra artisti.
– Il Superamento del Modello Occidentale scientifico-specialistico e dunque dell’approccio logico-razionale.
– Il rifiuto dei principi di “univocità della visione” e sposa, invece, i principi del “punto di vista” e della “frammentarietà”.
– La denuncia del fenomeno delle eccessive influenze tra artisti, amplificato all’immediatezza dei mezzi tecnologici di comunicazione.
– Mette al centro l’esperienza, l’immaginazione, i sentimenti, il talento e lo studio.
– Una figura dell’artista maggiormente coinvolta nella società civile.
– Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva attraverso le arti.
– Lo sviluppo delle arti e della cultura attraverso le emozioni.