Il termine carsismo indica l’attività chimica esercitata dall’acqua, soprattutto su rocce calcaree, sia di dissoluzione sia di precipitazione. La parola ha origine dal nome della regione del Carso Triestino dove inizialmente questo fenomeno è stato studiato. Tale regione si estende grosso modo dal Golfo di Trieste verso nord-est fino alla valle del fiume Vipacco (Vipavska dolina, Slovenia) e dal fiume Isonzo verso sud-est fino a poco oltre la sorgente del torrente Rosandra.
Con il progredire degli studi sul carsismo, è diventato evidente che questo tipo di terreno è uno dei più interessanti paesaggi del suolo terrestre.
L’area studiata è il massiccio carbonatico degli Alburni, situato in Campania; essa rappresenta una zona dell’Italia dove i fenomeni carsici sono molto ben sviluppati e rappresentati: in circa 280 Km si contano più di 200 cavità carsiche.
Il massiccio è composto di calcari del Mesozoico di facies di piattaforma carbonatica, solo localmente ricoperti da calcari del Paleocene-Eocene (Sartoni e Crescenti, 1962) e da depositi terrigeni prevalentemente miocenici.
Il termine carsismo indica l’attività chimica esercitata dall’acqua, soprattutto su rocce calcaree, sia di dissoluzione sia di precipitazione.
La parola ha origine dal nome della regione del Carso Triestino dove inizialmente questo fenomeno è stato studiato. Tale regione si estende grosso modo dal Golfo di Trieste verso nord-est fino alla valle del fiume Vipacco (Vipavska dolina, Slovenia) e dal fiume Isonzo verso sud-est fino a poco oltre la sorgente del torrente Rosandra.
Con il progredire degli studi sul carsismo, è diventato evidente che questo tipo di terreno è uno dei più interessanti paesaggi del suolo terrestre.
L’area studiata è il massiccio carbonatico degli Alburni, situato in Campania; essa rappresenta una zona dell’Italia dove i fenomeni carsici sono molto ben sviluppati e rappresentati: in circa 280 Km si contano più di 200 cavità carsiche.
Il massiccio è composto di calcari del Mesozoico di facies di piattaforma carbonatica, solo localmente ricoperti da calcari del Paleocene-Eocene (Sartoni e Crescenti, 1962) e da depositi terrigeni prevalentemente miocenici.
VIDEO CILENTANO.IT IN GROTTA A POLLA/AULETTA
I fenomeni carsici sono ben sviluppati nelle formazioni cretacee le quali hanno uno straordinario spessore di un migliaio di metri. Il massiccio è solcato da importanti faglie regionali orientate N 30°, N 70° e N 120°, che hanno localmente generato depressioni in cui si sono conservati i depositi terrigeni del Miocene.
Dal punto di vista geomorfologico e a grande scala, il massiccio degli Alburni può essere considerato come una monoclinale dolcemente immergente verso Sud-Est, delimitata da importanti scarpate di faglia e caratterizzato da un ampio plateau, variamente disarticolato e butterato di depressioni endoreiche.
I processi di dissoluzione hanno prodotto una tipica morfologia endocarsica ed esocarsica, l’una e l’altra sono in affioramento a grande scala.
In questa dissertazione si tenterà di individuare i vari motivi, siano essi di carattere climatico, geologico e tettonico, che hanno permesso lo sviluppo di questo paesaggio carsico così ben evoluto e ricco di forme.