Giovedi 11 aprile, indetto da Cgil e Uil, si svolgerà per l’intero settore privato, uno sciopero generale nazionale di 4 ore (8 per il settore edile). La parola d’ordine scelta dalle due confederazioni sindacali è “ADESSO BASTA”. Le rivendicazioni e gli obiettivi, molto bene esplicitati in una articolata piattaforma, vertono su: Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, Riforma fiscale affinchÈ si riduca per davvero e non solo a slogan la pressione fiscale sui redditi da lavoro e sui pensionati (l’85 % delle entrate del fisco vengono da queste categorie), un nuovo modello sociale e di fare impresa per rimettere al centro delle politiche governative e delle imprese il VALORE DEL LAVORO.
In Italia ci sono milioni di uomini e donne (poco importa se sono “autonomi” o dipendenti) che NON ESISTONO, sono invisibili per la politica e per le rappresentanze datoriali, tranne nei casi in cui si registrano gli infortuni mortali. In questi casi nelle varie dichiarazioni si dedicano pochi minuti di frasi di circostanza e lacrime di coccodrillo e al contempo si approvano dispositivi legislativi che liberalizzano in modo selvaggio i sub appalti, depotenziano i poteri ispettivi e di controllo, e al contempo non si decide di
classificare giuridicamente gli infortuni mortali e le lesioni gravi e gravissime sul lavoro come reati gravi. Questi milioni di italiani non esistono neanche per le politiche fiscali attuate non solo dal governo Meloni ma anche dai governi che o hanno preceduto. Eppure questo stato si mantiene per l’85 % sulle tasse del lavoro dipendente. Non a caso registriamo da parte dell’attuale esecutivo, una attenzione rivolta solo ed
esclusivamente a provvedimenti di sanatorie, che riguardano fasce economiche agiate e un particolare riguardo verso le banche e le grandi aziende energetiche che in questi anni hanno registrato super profitti.
Aderire allo sciopero sia in qualita’ di lavoratore dipendente che come Presidente di una piccola associazione e partecipare convintamente al presidio che si terrà dinanzi alla Prefettura. Questa partecipazione, per chi conosce la nostra Associazione, non desterà meraviglia. E’ noto che, sin dalla nostra nascita, abbiamo dedicato il nostro impegno ai temi dei diritti nel e per il lavoro e a quelli per la democrazia dentro ai luoghi di lavoro. Come Associazione guardiamo inoltre con estrema attenzione l’esperienza e il percorso della “LA VIA MAESTRA” proposta della Cgil nazionale lo scorso ottobre. Reputiamo quindi urgente che anche in provincia di Salerno si inizi a costituire un tavolo di confronto e partecipazione ed attuare sul piano locale le analisi e le proposte redatte nelle tre assemblee nazionali che fino ad oggi si sono svolte. Su LA VIA MAESTRA, come già dichiarato a diversi dirigenti della Cgil provinciale, l’associazione Memoria in Movimento E’ pronta a partecipare con uno spirito costruttivo e propositivo.
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