La Casa Museo di Joe Petrosino, situata a Padula, rimarrà aperta eccezionalmente anche oggi, in occasione delle “Giornate nazionali delle case dei personaggi illustri italiani”, un evento che si svolge il 6 e il 7 aprile 2024. Questa iniziativa è promossa dall’Associazione Nazionale Case della Memoria e vede la partecipazione della Casa Museo di Joe Petrosino, che fa parte del circuito turistico “Padula Sistema Museo”. Per due giorni, la dimora dove nacque e crebbe il rinomato detective, noto per essere stato il primo a combattere la mafia italo-americana, sarà accessibile al pubblico con orario continuato dalle 10:00 alle 18:00. Questo evento offre una rara opportunità di esplorare la vita e gli ambienti giovanili di un personaggio storico di grande importanza.
Joe Petrosino (1860-1909) è stato un celebre poliziotto italo-americano, ricordato soprattutto per il suo coraggioso impegno nella lotta contro la mafia sia negli Stati Uniti che in Italia. Nato a Padula, in provincia di Salerno, emigrò negli Stati Uniti da bambino. Entrato a far parte della polizia di New York, Petrosino divenne il capo della cosiddetta “Italian Squad”, un reparto speciale creato per contrastare il crimine organizzato italo-americano.
Petrosino era noto per il suo approccio innovativo nelle tecniche investigative, che includevano il travestimento e l’uso di informatori. Fu uno dei primi a comprendere l’importanza di combattere la criminalità organizzata attraverso indagini approfondite e l’uso di metodi scientifici. La sua determinazione nel perseguire i membri della mafia lo rese una figura molto rispettata, ma anche un bersaglio.
La sua vita ebbe un tragico epilogo durante un viaggio in Sicilia, dove si recò per raccogliere informazioni sui mafiosi che operavano tra l’Italia e gli Stati Uniti. Il 12 marzo 1909, Petrosino fu assassinato a Palermo in un’imboscata tesa dalla mafia, diventando così il primo e unico agente della polizia di New York ucciso in servizio all’estero. La sua morte causò grande commozione e indignazione, rafforzando l’immagine di Petrosino come martire nella lotta contro il crimine organizzato.