Grande partecipazione di persone e della leadership politica e militare iraniana, insieme ai rappresentanti dei suoi gruppi affiliati nella regione, alle processioni di massa a Teheran in occasione della Giornata internazionale di Al-Quds. La presenza di figure chiave come il presidente Raisi, il segretario generale della Jihad islamica al-Nahala, il comandante dell’IRGC Salami, il comandante delle forze speciali Sepah-e-Qods Qaani, e altri, indica un messaggio di unità e di ferma opposizione contro Israele, coerente con la posizione storica dell’Iran.
La Giornata internazionale di Al-Quds, celebrata l’ultimo venerdì del mese sacro musulmano di Ramadan, è un evento annuale che esprime solidarietà con il popolo palestinese e si oppone alla sovranità israeliana su Gerusalemme. L’Iran, che ha istituito questa giornata nel 1979 dopo la Rivoluzione Islamica, utilizza l’occasione per consolidare il sostegno regionale contro Israele e mostrare la propria influenza sui gruppi alleati nella regione.
Hashd al-Shaabi, o le Forze di Mobilitazione Popolare, rappresenta un elemento significativo nel quadro delle milizie supportate dall’Iran. La sua creazione nel 2014 e la sua dichiarata dipendenza dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) rafforzano la percezione dell’organizzazione come strumento dell’influenza iraniana in Iraq e nella regione più ampia.
La minaccia di attacchi contro vari obiettivi non ancora identificati ha visto la chiusura di 38 ambasciate israeliane, inclusa quella a Roma, evidenziando la gravità delle tensioni e il potenziale per ulteriori escalation.
La complessità delle relazioni internazionali nel Medio Oriente, con la presenza di alleanze politiche e militari come quelle osservate durante la Giornata di Al-Quds, sottolinea la difficoltà di raggiungere una pace duratura nella regione. Le implicazioni di tali eventi e dichiarazioni vanno ben oltre i confini nazionali, influenzando la sicurezza e la politica internazionale.