L’Unione Europea ha inaugurato un nuovo corridoio umanitario via mare per inviare aiuti a Gaza, con la prima nave partita venerdì da Cipro. Questa operazione pilota, guidata dalla nave di Open Arms, mira a portare soccorso direttamente all’enclave palestinese, in risposta a una “catastrofe umanitaria” segnalata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. La nave trasporta aiuti provenienti da diversi paesi partner, inclusi gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi Uniti, e altri, sottolineando la gravità della situazione umanitaria a Gaza, dove si registrano decessi per malnutrizione e difficoltà nell’accesso a beni di prima necessità a causa delle restrizioni all’ingresso di merci. Parallelamente, sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea hanno annunciato piani per facilitare l’arrivo di aiuti via mare, includendo la costruzione di un molo temporaneo sulla costa della Striscia di Gaza per agevolare questo processo. La collaborazione internazionale è cruciale per il successo di questa iniziativa, con diversi paesi che contribuiscono al corridoio marittimo. La situazione a Gaza richiede una soluzione immediata, ma vi sono preoccupazioni su come gli aiuti verranno distribuiti una volta sbarcati, data la complessa situazione sul campo. La distribuzione di aiuti resta complicata, e le organizzazioni umanitarie sottolineano che la sfida principale non è tanto logistica quanto politica, evidenziando l’importanza di superare gli ostacoli per assicurare che gli aiuti raggiungano effettivamente chi ne ha bisogno. L’ONG sta “scaricando la chiatta che ora è collegata al molo temporaneo” costruito a sud-ovest di Gaza City
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