L’abolizione del numero massimo di mandati per i sindaci dei piccoli comuni, introdotta dal decreto legge n° 2 del 2024, ha acceso un dibattito sociale sui potenziali rischi e benefici di questa misura.
I principali rischi associati all’abolizione del limite di mandato includono:
1. Mancanza di ricambio generazionale e di nuove idee: L’assenza di un limite temporale potrebbe incentivare i sindaci in carica a rimanere in carica per lunghi periodi, ostacolando l’emersione di nuove figure e di idee fresche per la gestione del comune.
2. Aumento del rischio di personalizzazione del potere: La permanenza prolungata di un unico sindaco potrebbe portare ad un’eccessiva concentrazione di potere nelle sue mani, con il rischio di derive autoritarie e di una minore attenzione alle esigenze della collettività.
3. Consolidazione di clientele e logiche di potere: Un sindaco in carica da tempo potrebbe accumulare un potere eccessivo e utilizzare la sua posizione per favorire clientele e logiche di potere a discapito del bene comune.
4. Indebolimento del sistema democratico: L’abolizione del limite di mandato potrebbe indebolire il sistema democratico, in quanto impedirebbe il naturale ricambio della classe politica e la possibilità per i cittadini di scegliere liberamente i propri rappresentanti.
5. Danno all’immagine dei piccoli comuni: La presenza di “sindaci a vita” potrebbe danneggiare l’immagine dei piccoli comuni, alimentando l’idea di un sistema politico chiuso e poco trasparente.
Tuttavia, è importante menzionare anche alcuni potenziali benefici:
1. Maggiore esperienza e competenza: Un sindaco con un’esperienza pluriennale potrebbe vantare una maggiore conoscenza dei problemi del comune e una più efficace capacità di risolverli.
2. Continuità dei progetti e delle politiche: La permanenza in carica del sindaco potrebbe garantire una maggiore continuità dei progetti e delle politiche avviate, evitando discontinuità e ritardi.
3. Stabilità e fiducia nella governance locale: Un sindaco in carica da tempo potrebbe rafforzare la stabilità e la fiducia nella governance locale, favorendo un clima di maggiore collaborazione tra cittadini e amministrazione.
4. Riduzione dei costi della politica: L’abolizione del limite di mandato potrebbe ridurre i costi della politica, in quanto si eviterebbero le spese per le elezioni suppletive in caso di dimissioni o decadenza del sindaco.
In definitiva, la valutazione dell’abolizione del numero massimo di mandati per i sindaci dei piccoli comuni è complessa e richiede un’analisi attenta dei potenziali rischi e benefici.
Alcune possibili soluzioni per mitigare i rischi potrebbero includere:
- L’introduzione di un limite di età per i sindaci;
- L’obbligo di rotazione tra le diverse cariche all’interno del consiglio comunale;
- Il rafforzamento dei controlli e degli strumenti di partecipazione democratica.
La scelta di abolire o meno il limite di mandato dovrebbe essere presa tenendo conto delle specificità di ciascun comune e delle esigenze della sua comunità.
il limite in parola ha lo scopo di tutelare il diritto di voto dei cittadini […] impedendo la permanenza per periodi troppo lunghi […] che possono dar luogo ad anomale espressioni di clientelismo; serve a favorire il ricambio ai vertici dell’amministrazione locale ed evitare la soggettivizzazione dell’uso del potere dell’amministratore locale.
– Corte costituzionale, sentenza 60/2023
Approfondimenti: https://www.anci.it/election-day-8-e-9-giugno-niente-limite-mandato-per-comuni-sotto-i-5-mila-abitanti/