La classifica delle città italiane più inquinate, con un focus sulle concentrazioni di polveri sottili nell’aria, evidenzia una situazione preoccupante. Secondo i dati di Legambiente, undici città italiane avevano già superato a settembre il limite annuale di 35 giorni con PM10 oltre i 50 microgrammi per metro cubo. Tra queste, Venezia e Verona si trovano in testa alla classifica, entrambe con 41 giorni di superamento dei limiti. Seguono Vicenza, Avellino, Brescia, Cremona e Treviso.
Inoltre, Alessandria, Frosinone e Napoli hanno superato i limiti di PM10 per 37 giorni nel 2021, e Modena per 36 giorni. Altre città come Padova, Rovigo, Torino, Asti, Lodi e Reggio Emilia sono anch’esse vicine a superare la soglia consentita.
La Pianura Padana è stata particolarmente colpita dall’inquinamento, con un’alta concentrazione di polveri sottili, rendendo i territori del Nord Italia tra i più inquinati anche su scala europea. In particolare, Biella, Lecco, Vicenza, Como, Varese, Lucca e Pistoia hanno registrato un significativo aumento nella concentrazione media annua di PM2.5 negli ultimi anni.
Milano, sebbene abbia mostrato una diminuzione nel livello di inquinamento, resta una delle città maggiormente colpite. Tuttavia, l’Italia nel suo complesso ha registrato un trend in crescita di inquinamento negli ultimi cinque anni, con un aumento del 5,4%. Questa situazione ha portato a diverse procedure d’infrazione da parte della Commissione Europea contro l’Italia per le alte concentrazioni di inquinanti nell’aria.
In Lombardia, sono state introdotte diverse misure temporanee per il miglioramento della qualità dell’aria, che includono restrizioni ai veicoli e regolamentazioni riguardanti i riscaldamenti. Queste misure sono attivate in risposta ai livelli di inquinanti atmosferici, in particolare PM10.
Le misure temporanee includono il divieto di circolazione tutti i giorni (anche sabato, domenica e festivi) dalle 7.30 alle 19.30 per i seguenti veicoli:
- Autoveicoli gas e benzina Euro 0 e Euro 1.
- Autoveicoli diesel fino alla classe Euro 4 compresa (anche con FAP, indipendentemente dai valori di emissione).
Tra le altre restrizioni, è previsto anche:
- Il divieto di utilizzo di generatori di calore a legna domestici (se esiste un impianto di riscaldamento alternativo) con prestazioni fino alla classe 3 stelle compresa.
- Il divieto di combustioni all’aperto per qualsiasi tipologia (inclusi falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio).
- La riduzione della temperatura massima a 19° (con tolleranza di 2°) nelle abitazioni ed esercizi commerciali.
- Il divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso.
- Il divieto di spandimento di effluenti di allevamento, acque reflue, digestati, fertilizzanti e fanghi di depurazione, salvo iniezione e interramento immediato.
Queste misure sono in vigore fino al 31 marzo 2024 e sono soggette a verifica e aggiornamento in base ai dati di qualità dell’aria monitorati. In caso di violazione delle misure sono previste sanzioni pecuniarie.