STA PER INIZIARE IN SENATO LA DISCUSSIONE DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE CHE, PREVEDENDO L’ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, STA MOLTO A CUORE A GIORGIA MELONI CHE ASPIRA A RAFFORZARE IL SUO POTERE EMARGINANDO IL PARLAMENTO E RIDIMENSIONANDO IL RUOLO DEL CAPO DELLO STATO. SI CREA UN PERICOLOSO SQUILIBRIO TRA I POTERI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI.
“Lo scellerato patto spartitorio si sta attuando: alla Lega Nord la riforma dell’autonomia differenziata c.d. Spacca-Italia, che arricchisce ulteriormente le Regioni settentrionali e impoverisce sempre più quelle meridionali; a FDI la riforma del premierato, incoronando la Meloni come presidente del Consiglio plenipotenziario, riducendo gli altri organi costituzionali, Parlamento e Capo dello Stato, a semplici simulacri; a FI la riforma della giustizia, attuando post mortem quel che Berlusconi non riuscì a fare in vita e cioè una sorta di amnistia mascherata. Tanto per cominciare il delitto di abuso d’ufficio viene cancellato, sicché i pubblici amministratori possono esercitare in modo arbitrario i poteri istituzionali senza conseguenze penali, derogando all’art. 97 della Costituzione che fa divieto ai pubblici ufficiali di perseguire interessi devianti dall’interesse pubblico. In poco più di un anno di governo il Centro Destra ha scardinato la Costituzione, disapplicandone i principi fondamentali. Ho già rappresentato in due interventi in Aula al Senato gli oltre 10 aspetti di incostituzionalità della riforma leghista dell’autonomia differenziata. Lo stesso farò nei prossimi giorni quando si discuterà la riforma del premierato, nella speranza di offrire utili argomenti perché la Corte Costituzionale possa abbattere queste pericolose riforme che ci riportano indietro nel tempo, prima del varo nel 1948 della Costituzione repubblicana. Per il momento mi limito ad una sola riflessione. La Costituzione, attribuendo al Capo dello Stato il delicato ruolo di garante dell’unità d’Italia, con la riforma del premierato viene violata. Per effetto di essa i suoi poteri vengono fortemente ridimensionati. Ciò ridonda nell’inefficacia del ruolo presidenziale di garante dell’unità della Repubblica, proprio ora quando, per effetto della riforma leghista Spacca-Italia, di questa funzione il Paese ha un gran bisogno. La riforma voluta dalla Meloni destabilizza l’equilibrio tra gli Organi costituzionali e tende a sostituire ad uno Stato democratico uno Stato autoritario, diverso e anomalo rispetto alle democrazie occidentali.”, cosi’ il Sen. Francesco Castiello (M5S) in un post su Facebook