Valorizzare il gusto e la tradizione italiana, per un territorio produttivo ed al passo con i tempi per poter guardare al futuro con fiducia. - www.cilentano.it
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Valorizzare il gusto e la tradizione italiana, per un territorio produttivo ed al passo con i tempi per poter guardare al futuro con fiducia.

di Guido Santangelo – Il territorio è una realtà che bisogna saper utilizzare, sfruttare le sue proprietà e potenzialità, ma creare al tempo stesso nuove proposte e pensare a nuove possibilità di sviluppo e prospettive. Penso alla creazione dei distretti del gusto e della tradizione sul territorio,ovvero percorsi dove ognuno può arrivarci e arricchire le proprie capacità, competenze e conoscenze e al tempo stesso sfruttare le attività agricole presenti sul territorio. In pratica tornare indietro e pensare al territorio come un patrimonio da visitare e vivere insieme, condividere con gli altri la serenità e l’armonia della natura.
In realtà la campagna diventerebbe un centro commerciale e sociale all’aperto, quindi poter fare la spesa, intrattenere nuove relazioni e creare nuove opportunità di socializzazione e amicizie.
Respirare bene, mangiare qualcosa di buono e genuino con la gentilezza e serenità dei contadini,far incontrare senza difficoltà e vincoli domanda e offerta dei prodotti del territorio.
Sarebbe fantastico far incontrare i sapori della terra con la voglia di conoscere le persone semplici e capaci di produrre delle prelibatezze che oggi è difficile trovare.
Soprattutto tornare indietro nel tempo e scoprire delle tradizioni e valorizzare le risorse umane sul territorio.

Watering cans in hands. Walking between dried plants. Young gardener is in the greenhouse
Watering cans in hands. Walking between dried plants. Young gardener is in the greenhouse

L’agricoltura è da sempre la spina dorsale dell’economia e bisogna capire che è una scelta giusta e non più demandabile quella di parlare di lavoro e privilegiare i prodotti locali e stimolare la nascita di piccole imprese. Questa idea può essere da stimolo per le piccole comunità e tornare a valorizzare i propri interessi ed i propri beni, ma soprattutto riappropriarsi del territorio.
Parliamo di un’occasione che non si può più rimandare, perché significherebbe rinunciare alle proprie possibilità di sviluppo economico e sociale.
Ma come presupposto è necessario mettere da parte tanta burocrazia e dare spazio alla voglia di fare con la collaborazione di tutti i cittadini e le istituzioni, perché senza i cittadini finiranno le istituzioni e di conseguenza i servizi sul territorio.
L’ economia cresce se crescono le piccole imprese che rappresentano la linfa dello sviluppo, purtroppo se non si aiuta il piccolo, l’ economia in periferia non cresce.
È altrettanto vero che per crescere bisogna lavorare e pensare al futuro,ma senza tanta burocrazia inutile e dannosa allo sviluppo economico, utile solo per favorire le multinazionali.
Il made in Italy si costruisce e si difende con i fatti e non con gli slogan, i protagonisti del territorio devono tornare ad essere gli agricoltori.

guido santangelo

Guido Santangelo è nato in un piccolo paese del Cilento, Stio Cilento, il 15 febbraio 1962 che gli ha regalato un’infanzia spensierata e serena. Dopo il diploma conseguito al Liceo Scientifico di Gioi Cilento, si è iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna, dove si è laureato nel febbraio del 1989. Attualmente svolge l’attività di Medico di famiglia e si dedica a scrivere e coltivare la passione per la poesia.

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