E’ in corso di svolgimento, presso il palazzo della cultura di Vallo della Lucania, la presentazione del libro di Nicola Femminella I TESORI NELLE TERRE DEI LUCANI E DEI SANSEVERINO. DICIASSETTE ITINERARI NEL PARCO DEL CILENTO TRA LE BELLEZZE DI 56 COMUNI. Introduce Iolanda Molinaro, Assessore alla Cultura del Comune di vallo della Lucania. Interverranno, Francesco Castiello, Giusy Rinaldi, Luigi Leuzzi.
L’insediamento dei monaci Italo-Greci nel Cilento, risalente a un periodo compreso tra il IV e il IX secolo, rappresenta un capitolo significativo nella storia della regione, segnando l’inizio di un processo di trasformazione e rinascita di un territorio precedentemente devastato da invasioni e conflitti. La scelta di stabilirsi in questa zona, attratti dai fenomeni carsici e dalle numerose grotte, ha avuto un impatto profondo sullo sviluppo sociale, culturale e agricolo del Sud Italia.
Questi monaci, ispirati dagli insegnamenti mistici e teologici di San Basilio, hanno giocato un ruolo cruciale nella ripresa del territorio, avviando opere di bonifica e di coltivazione dei campi. Hanno inoltre contribuito alla formazione di piccoli villaggi agricoli, con l’obiettivo di assistere viaggiatori, mercanti e pellegrini, fungendo da catalizzatori per la rinascita economica e spirituale della regione.
La loro eredità è tangibile in 56 paesi del Cilento, suddivisi in 17 itinerari che spaziano dagli insediamenti rocciosi sugli Alburni, come l’Antece, a siti archeologici come l’altopiano di Caselle in Pittari, che testimonia la presenza umana fin dal V secolo a.C. Questi luoghi non solo raccontano la storia di una comunità che ha saputo rialzarsi dalle avversità ma anche di un ricco patrimonio culturale e religioso che continua a influenzare la vita dei cilentani.
La teoria sulla costruzione della Certosa di Padula con i tesori dei templari sfuggiti a Filippo il Bello, insieme alla presenza delle raffinate statue lignee di Giacomo Colombo nelle chiese del Cilento, evidenzia la complessità e la ricchezza del patrimonio artistico e spirituale della regione. La proposta di collegare i vari siti archeologici, da Paestum a Velia, da Roscigno a Atena Lucana, fino a Padula e Laurelli, sottolinea l’importanza di valorizzare e promuovere questi tesori storici e culturali.