L’inflazione sta diminuendo inaspettatamente in tutto il mondo, al punto che gli esperti la definiscono “il miracolo di Natale”. Questo articolo esamina dettagliatamente le ragioni, gli effetti e le prospettive di questo straordinario calo dell’inflazione.
Che cosa è l’inflazione?
L’inflazione è il tasso al quale il livello generale dei prezzi per beni e servizi sta aumentando, e, di conseguenza, il potere d’acquisto della moneta sta diminuendo. In altre parole, quando c’è inflazione, ogni unità di valuta compra meno beni e servizi di prima. L’inflazione viene misurata attraverso vari indici, il più comune dei quali è l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), che traccia il costo di un paniere standard di beni e servizi nel tempo. Un certo livello di inflazione è considerato normale e persino salutare per un’economia in crescita, ma un’inflazione eccessivamente alta o incontrollata può portare a problemi economici significativi, come l’erosione del potere d’acquisto e l’instabilità economica.
I prezzi scendono ovunque
Innanzitutto, i dati mostrano che l’inflazione sta rallentando molto più velocemente del previsto a livello globale. Gli economisti ritengono che il tasso possa tornare a livelli normali per la prima volta in tre anni. Ad esempio, gli analisti di Goldman Sachs stimano che l’inflazione core (che esclude cibo ed energia) è scesa al 2,2% nei paesi sviluppati. Si prevede raggiungerà l’obiettivo del 2% delle banche centrali entro fine 2024. Questa rapida discesa dell’inflazione ha colto di sorpresa molti osservatori che si aspettavano un calo più graduale nel tempo.
Le ragioni del rallentamento
Quali fattori hanno contribuito a questa rapida frenata dell’inflazione? Anzitutto, lo sblocco delle catene di approvvigionamento ha aiutato a far calare i prezzi nel 2022 e probabilmente continuerà anche nel 2023. La riapertura della Cina dopo le rigide politiche anti-Covid ha permesso di ristabilire molte rotte commerciali internazionali. Inoltre, la domanda di lavoro si è normalizzata in molti paesi, moderando la crescita salariale che alimentava l’inflazione dei servizi.
Anche i mercati dell’energia e delle materie prime si sono stabilizzati dopo lo choc della guerra in Ucraina. L’aumento della produzione di petrolio da parte dell’OPEC ha contribuito a far scendere i prezzi dei carburanti. Negli Stati Uniti, per esempio, le pressioni salariali sono già diminuite grazie all’aumento dei lavoratori. Nel Regno Unito i progressi saranno più lenti a causa dell’offerta limitata di lavoratori. Anche i prezzi delle auto usate, dei prodotti energetici e alimentari stanno gradualmente calando o stabilizzandosi.
Effetti economici
Questo rallentamento dell’inflazione avrà conseguenze positive sull’economia. Prima di tutto, rafforzerà il potere d’acquisto delle famiglie che hanno sofferto l’inflazione elevata. I consumatori potranno permettersi più beni e servizi poiché i prezzi scendono. Inoltre, permetterà alle banche centrali di tagliare i tassi di interesse nel 2023 per sostenere la crescita economica in declino. Infatti gli analisti prevedono oltre 150 tagli dei tassi nel mondo il prossimo anno.
Ciò ridurrà il costo dei mutui per le famiglie americane, rendendo più accessibile l’acquisto di una casa. Anche le imprese potranno ottenere finanziamenti a tassi più convenienti per investire ed assumere. In Europa la discesa dei tassi sui mutui bancari sarà più lenta. Ad ogni modo, il calo dell’inflazione aiuterà ad evitare una recessione globale nel 2024, malgrado la minore crescita economica prevista.
Prospettive per il 2024
Cosa possiamo aspettarci sull’inflazione nel 2024? Gli esperti prevedono che continuerà a scendere nella maggior parte delle economie avanzate. Per esempio, in Eurozona raggiungerà l’1,3% e nel Regno Unito il 2,7%. Negli Stati Uniti arriverà al 2,2%. I fattori al ribasso saranno il miglioramento delle catene di approvvigionamento, la stabilizzazione dell’energia e delle materie prime e la moderazione salariale. L’inflazione calerà più lentamente dove i mercati del lavoro sono più rigidi, come in Gran Bretagna.
In sintesi, il “miracolo di Natale” segnerà l’inizio di un periodo di inflazione più bassa e stabile in tutto il mondo nel 2024, con effetti benefici per famiglie, imprese e governi. Ciononostante, le banche centrali dovranno rimanere vigili e pronti ad agire nel caso di nuove spinte inflazionistiche. Se i prezzi dell’energia e delle materie prime dovessero risalire oppure le aspettative di inflazione sfuggire al controllo, i banchieri centrali potrebbero essere costretti ad alzare nuovamente i tassi di interesse.