Sono tantissime le cose avvenute il 15 dicembre: dalla nascita di Nerone alla prima cinematografica di Via col Vento per continuare con la chiusura definitiva della centrale nucleare di Černobyl’. la cosa che ci ha colpito particolarmente e’ la morte dell’ “indiano” (inteso come pellerossa) piu’ famoso ed iconico: Toro Seduto.
Toro Seduto, nato nel 1831 nei pressi del fiume Grand River nel Sud Dakota, era figlio di un capo minore della tribù Hunkpapa Sioux. Il suo primo nome, “Hakada” o “Jumping Badger” (Tasso che salta), gli fu dato da giovanissimo. A 10 anni, dopo aver ucciso un giovane bufalo, ricevette il nome del padre, “Buffalo Bull Sitting Down” (Bufalo Seduto), che divenne comunemente Toro Seduto. A 14 anni partecipò alla sua prima battaglia contro i guerrieri Crow, uccidendone uno in ritirata, un’impresa che gli valse la prima penna di aquila bianca, simbolo di coraggio. Più che per gli atti eroici, Toro Seduto era stimato per le sue capacità tattiche e organizzative, in particolare nelle lotte contro l’esercito americano, di cui divenne il nemico più temuto. La figura di Toro Seduto rimane una delle più emblematiche nella storia dei nativi americani. Dopo aver guidato il suo popolo nella memorabile vittoria nella Battaglia di Little Bighorn nel giugno del 1876, un evento che rimane uno dei più significativi scontri tra i nativi americani e l’esercito degli Stati Uniti, la sua vita terminò tragicamente. Il 15 dicembre del 1890, Toro Seduto fu ucciso da un poliziotto Lakota dell’Agenzia Indiana durante uno scontro a Fort Yates, in un contesto di tensioni crescenti tra i nativi americani e le autorità locali. La sua storia, tuttavia, ha superato i confini del tempo e della geografia. Toro Seduto è diventato un simbolo di resistenza e di lotta per i diritti e la sovranità dei popoli indigeni. La sua vita e il suo impegno continuano ad essere celebrati e ricordati in molteplici modi: attraverso libri di storia che ne narrano le gesta, documentari che esplorano la sua vita e il contesto storico in cui visse, film che ne drammatizzano la storia, e opere d’arte che lo ritraggono come un eroe e un leader carismatico e visionario. La sua eredità continua a ispirare e a influenzare le discussioni sui diritti dei nativi americani e sulla storia degli Stati Uniti.