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Roccadaspide e il suo castello

Roccadaspide, conosciuto anche come “’A Ròcca” nel dialetto locale, è uno dei comuni collinari del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in Campania, nella provincia di Salerno. Adagiato sulle pendici del Monte Vesole, lungo la valle del fiume Calore Lucano, circondato da boschi, con le rovine dell’antica città della Magna Grecia Paestum e le spiagge del Mediterraneo a poca distanza, gode del mite clima mediterraneo. Il borgo di Roccadaspide, centro principale della val Calore, è sormontato dall’importante castello, la rocca, che lo contraddistingue non solo nel nome ma gli dona anche il suo aspetto particolarmente suggestivo. Non è certo invece da dove derivi la seconda seconda parte del nome: “aspide”.
Quattro le ipotesi principali. La prima, più accreditata, legata alla posizione strategica di difesa, “aspis” in greco, appunto con il significato di scudo/difesa. La seconda, “aspide”, da un tipo di serpente che potrebbe essere stato diffuso nella zona molti secoli fa, e che di fatto fa parte attualmente dello stemma di Roccadaspide. La terza ipotesi riporta ad un tipo di palo da vigneto, “aspar” realizzato con il legno dei boschi dei dintorni in epoca medievale. Ultimo e più nebuloso il possibile riferimento a un tale “Aspro” a capo del villaggio in epoca Romana e il cui nome si ritrova anche in alcune testimonianze medievali.
I dubbi sull’origine della seconda parte del nome rendono l’idea della ricca storia di Roccadaspide e del territorio circostante, che ha visto avvicendarsi nei secoli popoli e civiltà: a partire dalle necropoli dal VII secolo a.C., poi attraverso i fondamentali insediamenti dei Greci e degli Etruschi, che fondarono anche altri centri, in cui hanno lasciato importanti testimonianze, in particolare a Tempalta e Capaccio, nella vicina valle del fiume Sele.

Rioccadaspide

Il castello di Roccadaspide, dall’origine ai Filomarino ai giorni nostri

Il castello, catalizzatore dell’attenzione a Roccadaspide, fu costruito sullo sperone di roccia granitica che domina la valle dall’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II, nel 1245. Sorge tra i monti Alburno e Vesole, sulle rovine di una precedente fortezza. Già un secolo prima, infatti, il termine “rocca” faceva parte del nome della località, chiamata “Rocca D’Aspris” o “Rocca de Aspis”, e alcuni storici fanno notare che la prima fortificazione a protezione del borgo potrebbe essere stata eretta nella seconda metà del X secolo d.C. dalla casata normanna degli Altavilla.
Quando fu completato da Federico II portò Roccadaspide ad assumere il ruolo di baluardo difensivo della valle del Calore.
Nei secoli successivi passò di mano in mano tra ecclesiastici, nobili e privati, divenendo Conservatorio religioso, poi istituto di igiene mentale, scuola e, infine, alla caduta del sistema feudatario, “semplice” abitazione. Gli ultimi nobili che ne ebbero il possesso, e per un lungo periodo che va dal XVI alla fine del XVIII secolo, furono i Filomarino, con il cui nome talvolta il castello di Roccadaspide è ancora identificato, malgrado sia poi passato, ormai da più di un secolo, in mano alla famiglia Giuliani. I Filomarino apportarono al castello il maggior numero di modifiche e ristrutturazioni, senza mai alterare la sua imponenza e la struttura principale. A tutt’oggi si ammira la magnificenza della costruzione, estesa su una superficie di 400 metri quadrati, con mura possenti merlate, sette torri di cui due più antiche quadrangolari e cinque cilindriche risalenti a dopo il 1250. All’interno: la scala d’ingresso che porta al cortile interno e ai giardini della Corte, il passaggio con copertura a volta, il porticato attraverso il quale si accede ai locali residenziali, sono del ‘700. Le stanze e i saloni sono ben 34 e vi sono ospitate ancora oggi le opere d’arte delle famiglie nobili che lo abitarono fino alla fine dell’’800.
Il castello si estende su cinque livelli totali, comprende un’armeria e persino una camera adibita un tempo alle torture.
Non restano purtroppo che poche tracce di altre strutture esistenti ancora in epoca feudale, come ponti, recinti, torrette in legno, cisterne, porte decorative nelle mura, depositi, protezioni per le feritoie, realizzati in materiali deteriorabili.

Roccadaspide

Cos’altro visitare e cosa fare a Roccadaspide e nei dintorni

In una gita a Roccadaspide sicuramente non può mancare la visita al castello Filomarino, ma nel borgo e nei dintorni ci sono da vedere anche altre cose interessanti. Nel centro storico c’è la chiesa più antica del paese: la Chiesa dell’Assunta, risalente a prima dell’anno 1000, purtroppo danneggiata durante la seconda guerra mondiale ma ristrutturata. Proprio di fronte al castello, la chiesa sconsacrata del Carmine, conosciuta anche come chiesa dei Morti. Infine, su un’altura, a dominare la piazza di Roccadaspide, la chiesa della Natività di Maria, attualmente la chiesa madre del borgo. La costruzione risale al 1600, ma ha subito numerosi restauri e modifiche nel corso dei secoli. Ammirevole il portale in bronzo di recente fattura, all’interno vi sono conservate le reliquie di due santi, oltre ad un’importante tela dipinta agli inizi del 1600 da Giovanni Battista Caracciolo, detto il Battistello.

Nel circondario di Roccadaspide numerosi sentieri e strade si snodano tra le montagne per interessanti passeggiate e vere e proprie escursioni. Si ammirano nelle campagne e nei boschi: muretti a secco, ponti di pietra secolari su ruscelli e fontane utili ai pastori, insieme a splendidi panorami sul mare.

Nel borgo, considerato uno dei più belli d’Italia, sono presenti ristoranti e agriturismi dove è possibile degustare piatti della tradizione e vini locali.

redazione

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