Il telescopio spaziale Euclid, lanciato il primo luglio 2023 dall’Agenzia Spaziale Europea, ha catturato le sue prime immagini scientifiche. Si tratta di 5 scatti rivoluzionari che mostrano l’universo come mai visto prima. Sono ancora immagini di test, ma contengono già indizi fondamentali sulla materia e l’energia oscura che occupano il 95% del cosmo e che Euclid dovrà studiare nei prossimi anni.
La prima foto ritrae l’ammasso del Perseo, con le sue migliaia di galassie. Ma oltre a quelle, se ne vedono altre 100.000 sullo sfondo, alcune così deboli da essere quasi invisibili, altre così lontane che la loro luce ha impiegato 10 miliardi di anni per raggiungerci. Euclid è riuscito a rivelare anche la “Galassia Nascosta”, grazie alla sua capacità di vedere nell’infrarosso. Poi c’è la galassia NGC 6822, dalla forma irregolare che rivela la sua natura primordiale. E ancora l’ammasso globulare NGC 6397, con le sue centinaia di migliaia di stelle catturate in un unico scatto. Infine Euclid ha scrutato attraverso i gas della Nebulosa Testa di Cavallo, scoprendo giovani pianeti e stelle neonate.
Queste immagini mozzafiato corrispondono al 5% dell’universo conosciuto. Ma sono solo l’inizio della missione di Euclid, che nei prossimi 6 anni mapperà il 95% ancora sconosciuto: la materia oscura invisibile (25%) e l’energia oscura (70%), la misteriosa forza che guida l’espansione del cosmo.
L’Italia protagonista della missione Euclid
La missione Euclid, del valore di 1,4 miliardi di euro, è frutto della collaborazione di 20 paesi europei, con la partecipazione della NASA. Vi lavorano 3.500 persone fra 300 istituti di ricerca e 80 aziende, con 140 contratti industriali. L’Italia gioca un ruolo di primo piano in questa grande impresa scientifica.
Sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Italiana, partecipano l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing. Quest’ultimo fornisce risorse computazionali e personale per elaborare modelli teorici e analizzare i dati che serviranno a mappare il cosmo.
Sono coinvolte molte università italiane, come Bologna, Ferrara, Torino, Genova, Milano, Roma, Trieste, e istituti di ricerca quali la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. Infine, aziende italiane come Ohb Italia, Sab Aerospace e Temis hanno contribuito a costruire gli strumenti di Euclid.
Insomma, il nostro paese sta dando un apporto determinante a questa missione che promette di rivoluzionare la nostra conoscenza dell’universo nei prossimi anni. Le prime immagini mozzafiato sono solo un assaggio di ciò che Euclid svelerà sul 95% del cosmo ancora sconosciuto.
INFO ED APPRIFONDIMENTI: https://www.astrospace.it/2023/07/31/ecco-le-prime-immagini-di-test-del-telescopio-spaziale-euclid-spiegate/