Fauna del Cilento: il Phalacrocorax carbo (il cormorano) - www.cilentano.it
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Fauna del Cilento: il Phalacrocorax carbo (il cormorano)

Il cormorano (Phalacrocorax carbo), uccello acquatico dal piumaggio completamente nero corvino che ne fa un abile mimetico tra le rocce levigate dal sale, è uno spettacolare abitante delle coste del Cilento. Questo uccello marino dal becco ad uncino, che custodisce alla base una caratteristica borsa giallastra, solca infaticabile le acque del Tirreno alla perenne ricerca di prede.

Numerosissime colonie di cormorani, che possono arrivare a contare anche alcune centinaia di esemplari, hanno stabilito la loro dimora in prossimità del mare, nidificando tra gli anfratti delle falesie che digradano verso le onde o sugli alberi che, come vecchi lupi di mare, si protendono sulle acque con i loro rami nodosi. In particolare, la popolosa comunità presente nella zona di Acciaroli rappresenta una delle principali colonie dell’intero Mediterraneo, con oltre 300 nidi.

Questi uccelli marini si destreggiano con agilità felina tra i flutti, tuffandosi in apnea anche per più di un minuto per catturare con voracità i pesci che popolano le acque del Cilento. Le numerosissime insenature frastagliate, ricche di fauna ittica come triglie, saraghi, orate e sugarelli, rappresentano un vero e proprio paradiso per questi formidabili “bombardieri d’acqua”, che non lesinano picchiate e tuffi alla ricerca di nutrimento.

Dopo essersi immersi, i cormorani usano le ali come propulsori subacquei per inseguire con sorprendente velocità le prede, che vengono letteralmente risucchiate nel largo becco grazie alla particolare conformazione della lingua e della gola. Una volta riemersi, i cormorani ingoiano la preda con un singolo movimento del collo prima di rituffarsi.

Un tempo guardati con diffidenza e ostilità dai pescatori locali, che in loro vedevano dei molesti concorrenti in grado di sottrarre pesce alle loro reti, oggi i cormorani sono finalmente considerati importanti custodi dell’equilibrio dell’ecosistema marino cilentano. Proprio le aree più incontaminate e selvagge, come Punta Licosa e l’oasi naturale sommersa di Santa Maria di Castellabate, offrono il rifugio ideale a questi instancabili animali, che con il loro inconfondibile “abito” nero corvino riescono davvero a mimetizzarsi alla perfezione con l’ambiente circostante.

Tra le aspre rocce modellate dall’azione del sale e il blu intenso del mare, che sembra fondersi con l’orizzonte in lontananza, i cormorani appaiono come sagome che fluttuano leggiadre sulla superficie, spiegando ampie le ali (apertura alare fino a 1 metro) per planare silenziosi sulle acque cristalline, pronti ad immergersi di nuovo per saziare il loro vigoroso appetito di abili pescatori.

Questi uccelli, che possono vivere fino a 25 anni, presentano interessanti adattamenti: le piume impermeabili permettono loro di immergersi senza bagnarsi, mentre la bassa densità scheletrica li rende più leggeri sott’acqua. Inoltre, dopo il tuffo spesso stendono le ali ad asciugare al sole.

La presenza di questi uccelli così particolari arricchisce senza dubbio la biodiversità della costa cilentana, regalando scorci suggestivi a chi, con pazienza e curiosità, desideri osservarli nel loro habitat naturale o semplicemente ammirarli mentre scivolano silenziosi sul mare come barche a vela.

Il cormorano puo’ essere avvistato anche all’Oasi Diga Alento insieme ad altre specie di uccelli tra cui il germano reale, alzavola, la beccaccia, l’airone cenerino, la gazza ladra, il merlo… insieme ad altre 70 specie!

renato leproux

Ha svolto un lavoro trentennale presso il Ministero della Difesa. Fin da bambino ha vissuto nel Cilento, da grande si e' imposto di divulgare la bellezza mozzafiato di questi luoghi intrisi di leggenda ed incorniciati dalla natura ancora selvaggia ed incontaminata.

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