di Guido Santangelo – I cinghiali, un problema locale da risolvere con urgenza ed in maniera razionale. Parliamo del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano che non è mai decollato. Un vero peccato perché poteva aiutare e non poco,un territorio che aveva tutte le potenzialità per crescere e migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. Fin dalla sua stessa istituzione è stato visto dai più, come un ostacolo agli investimenti produttivi sul territorio ed un centro di veti e burocrazia.
Personalmente ho visto contadini che con tanto lavoro avevano creato dei veri e propri giardini, dove c’era di tutto dalla vigna all’ oliveto, all’ orto. Come conseguenza all’ ennesima distruzione del raccolto da parte dei cinghiali, hanno abbandonato tutto tra le lacrime. Questa è una delle tante immagini e violenze che fanno male e fanno morire un territorio che meritava molto di più. Una delle cause dello spopolamento è sicuramente da additare proprio al fatto che chi aveva voglia di lavorare o investire nell’ area del parco è stato costantemente sfiduciato e demoralizzato. Sfiducia conseguenza della troppa burocrazia e dai danni provocati dai cinghiali ,tanto che molti hanno rinunciato giustamente ad investire in loco. In pratica si è regalato il territorio ai cinghiali ed all’abusivismo, troppi contadini e semplici cittadini sono stati costretti ad abbandonare la loro passione e dedizione. In questo abbiamo perso tutti, non solo dal punto di vista umano e agricolo, ma anche in termini di prodotti genuini e altamente richiesti dal mercato. Ma si continua imperterriti a mettere a repentaglio la vita delle persone e annullare il reddito di coloro che hanno dei beni all’interno dell’area del parco.
Provate a vendere dei terreni o dei fabbricati, anche se acquistati con tanti sacrifici e con tanto sudore, il loro valore nel tempo si è ridotto di moltissimo con il risultato di gravi danni economici.
Non parliamo se si vuole ristrutturare un rudere, in questo caso bisogna inchinarsi alla burocrazia e desistere.
Le istituzioni sono troppo lontane dai fabbisogni della popolazione e dal territorio, che diventerà col tempo un presepe, dove i cittadini faranno i pastori e i protagonisti saranno i cinghiali.
sotto gli occhi di tutti il grande fallimento del parco, ma non si ha il coraggio e la dignità di cambiare e dare nuova linfa al territorio.
È necessario un cambiamento radicale della gestione del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Un territorio un tempo ricco dal punto di vista agricolo e ambientale, oggi reso molto povero,un disastro economico e ambientale senza uguali.
Sarebbe opportuno valorizzare e assicurare un futuro migliore a tutti, tutelare il territorio nell’interesse del territorio stesso e come bene comune di tutti i cittadini.
È un’immagine molto triste che però fotografa la realtà.