Premessa: nessuno è contro nessuno, ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, quello che vi dico non deve essere oggetto di strumentalizzazioni: è solo un fatto! Vi racconto dell’eccidio delle fosse ardeatine a titolo esemplificativo di quello che abbiamo subito, noi italiani.
L’eccidio delle Fosse Ardeatine è un episodio della resistenza di Roma durante l’occupazione tedesca durante la Seconda guerra mondiale. In risposta a un attentato partigiano avvenuto in via Rasella, che causò la morte di 33 soldati tedeschi, il comando tedesco ordinò la fucilazione di 10 italiani per ogni soldato tedesco ucciso. Il 24 marzo 1944, guidati da H. Kappler, un ufficiale delle SS e comandante della polizia tedesca a Roma, i tedeschi trasportarono in una cava di tufo chiamata Fosse Ardeatine, situata tra le catacombe di Domitilla e San Callisto lungo la via Ardeatina, 335 prigionieri politici (civili e militari), ebrei o semplici sospetti (selezionati insieme al questore fascista P. Caruso) e li massacrarono. L’eccidio avvenne 23 ore dopo l’attentato e fu reso noto solo dopo l’esecuzione. Dal 1949, un sacrario costruito sul luogo del massacro conserva la memoria delle vittime ed è meta di continui pellegrinaggi.