La Fibre Ottiche Sud (Fos), situata a Battipaglia, è l’unico stabilimento produttore di fibre ottiche di altissima qualità in Italia. Nonostante le sfide rappresentate dai costi di produzione e dell’energia, che sono superiori anche dell’80% rispetto ai concorrenti europei, il sito ha continuato a raggiungere gli obiettivi di produzione nel corso degli anni. Nel 2018, Prysmian ha effettuato un investimento di circa 60 milioni di euro per incrementare la produzione da circa 9 milioni di chilometri di fibra a 14 milioni, come parte di un accordo sindacale. Tuttavia, nel 2019, l’azienda ha annunciato la sospensione dell’investimento, ipotizzando un futuro calo della domanda di fibre ottiche. Tutto questo mentre in Francia Prysmian ha portato a termine un investimento simile in un altro stabilimento, in cui si utilizza una diversa tecnologia.
Il 2019 è stato un anno di svolta, con la comunicazione da parte di Prysmian di essere in trattativa con la multinazionale statunitense Corning per un possibile partenariato o vendita della Fos. Questa società è un leader mondiale nella produzione di fibre ottiche e detiene il brevetto tecnologico utilizzato nella produzione di fibre presso la Fos. Le trattative, mentre sembravano già in fase avanzatissima, come da dichiarazione dei vertici Prysmian, di colpo, con una comunicazione degli stessi, si sono fermate in uno stato di stallo assoluto, cosa che ha determinato l’incertezza sui lavoratori e sulla comunità locale. Nel 2023, nonostante i piani di produzione che prevedevano circa 9 milioni di chilometri di fibre e l’aggiunta di 30 risorse in somministrazione, subito dopo tale accordo, vi è stato un ennesimo cambio di rotta: l’azienda, infatti, ha richiesto una sospensione estiva per tutto il mese di agosto, cosa che non era in programma; quindi, in accordo con il sindacato, dopo una lunga discussione, si è arrivati ad un accordo con la Rsu per evitare la fermata, ritornando alla rotazione delle ferie estive come da accordi e consuetudine aziendale dal 2016. Questo ha portato all’assunzione di ulteriori 37 lavoratori in somministrazione per sostituire il personale in ferie, con l’aggiunta di ulteriori ore di straordinario.
Lo scorso settembre l’azienda ha annunciato il non rinnovo dei contratti, non solo per i lavoratori in sostituzione del personale in ferie, ma anche dei lavoratori interinali previsti fino a dicembre 2023. A distanza di una settimana, poi, dopo una convocazione in Confindustria, addirittura è stata decisa la cassa integrazione a zero ore per tutti i lavoratori, a causa di un calo delle commesse. Dopo un lungo confronto con i sindacati, è stata stabilita una cassa integrazione a rotazione per circa il 30% della forza lavoro, con un impatto notevole sia dal punto di vista economico che emotivo.
In un momento in cui l’Italia sta investendo ingenti risorse attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per la digitalizzazione e l’espansione della fibra ottica su tutto il territorio, la sospensione della produzione di fibre di alta qualità presso la F.O.S. è fonte di grande preoccupazione. Mentre il governo francese ha implementato misure per difendere l’industria nazionale, l’Italia sembra non aver fatto lo stesso.
Questo clima di incertezza influisce nella trattativa con Corning, tenuto conto che Prysmian richiede ulteriori aiuti al governo italiano.
L’Ugl Salerno, l’Ugl Chimici di Salerno ed i rappresentanti sindacali unitari (Rsu) hanno espresso gravi preoccupazioni per la situazione creatasi. Alle istituzioni, prefetto di Salerno in primis, è stato richiesto di intervenire immediatamente per cercare una soluzione a questa crisi imminente. Si richiede inoltre un incontro urgente con il ministero delle Imprese e del Made in Italy per affrontare il problema della Fos. e fornire chiarezza sul futuro dei lavoratori e della comunità locale. L’auspicio è che, l’attuale governo, ascolti questo appello e adotti misure efficaci.
“La situazione attuale alla Fos è motivo di profonda preoccupazione per tutti noi. Questa azienda ha svolto un ruolo fondamentale nella produzione di fibre ottiche di alta qualità in Italia e l’incertezza riguardo il futuro dei lavoratori e dell’intera comunità locale è inaccettabile. Chiediamo alle istituzioni locali di agire tempestivamente e di impegnarsi per mantenere questa importante risorsa industriale”, ha dichiarato Carmine Rubino, segretario generale dell’Ugl Salerno.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Rosario Di Bartolomeo, segretario generale dell’Ugl Chimici di Salerno: “Questa situazione mette in evidenza la necessità di una strategia industriale a lungo termine in Italia. L’industria delle fibre ottiche di alta qualità è vitale per il nostro futuro digitale. Non possiamo permettere che si interrompa a causa di queste decisioni. Siamo pronti a collaborare con le autorità e le parti interessate per trovare soluzioni che proteggano i lavoratori e l’azienda”.
In prima linea, in questa vertenza, anche Sabato Ceruso e Giuseppe Ferrara, Rsu della Fos: “Come rappresentanti dei lavoratori, siamo profondamente preoccupati per le conseguenze di questa crisi. Gli annunci di sospensione dell’investimento, i tagli al personale interinale e la cassa integrazione hanno creato incertezza e disagio tra i dipendenti. Chiediamo chiarezza sul futuro e ci auguriamo che le istituzioni locali ed il governo intervengano per proteggere i posti di lavoro e la comunità – hanno specificato -. Abbiamo dimostrato la nostra dedizione e flessibilità come lavoratori durante anni di cambiamenti e di sfide. È giunto il momento che le istituzioni e le aziende dimostrino altrettanta responsabilità nei nostri confronti. Chiediamo che le promesse del governo di investire nella digitalizzazione siano rispettate e che la Fos possa continuare ad essere un pilastro dell’industria italiana delle fibre ottiche”.