di Antonella Casaburi – Il 4 dicembre si venera Santa Barbara Vergine e Martire. Nata a Nicomedia nel III secolo, dopo aver subìto orribili torture, dopo il bruciamento con le fiaccole e dopo altri numerosissimi tormenti, Santa Barbara compì il martirio percossa con la spada. Viene invocata contro i pericoli dei fulmini, delle armi, delle male morti, delle morti improvvise, e delle morti senza il perdono di Dio. Protettrice dei lavoratori che hanno a che fare con il fuoco e con le armi da fuoco, il suo nome è incluso nel ristretto gruppo dei quattordici santi ausiliatori, così chiamati perché i fedeli sono soliti invocare con particolare devozione la loro intercessione.
Santa Barbara si celebra in numerose località del Cilento: Corleto Monforte, Baronia di Ascea, Santa Barbara di Ceraso, Caprioli e Salento. In quest’ultima località, Salento, Santa Barbara è Patrona e si festeggia, oltre al 4 dicembre, festa stabilita dal calendario liturgico, anche il 29 luglio, giorno votivo con cui la comunità di Salento ricorda con commozione un tragico evento del secondo conflitto mondiale in cui venne chiesta l’intercessione di Santa Barbara.
Alla Santa patrona il Comune di Salento ha dedicato la splendida Chiesa di Santa Barbara, posta al centro del paese. Edificio a tre navate, la Chiesa ha uno stile architettonico che si rifà al barocco napoletano. Al suo interno è custodito un antico e assai pregevole organo voluto nel ‘700 dalla devota comunità di Salento. Sulla sommità della Chiesa svetta, unica per stile architettonico nel Cilento, la torre campanaria con l’orologio.
Antonella Casaburi