La Costituzione della Repubblica Italiana è un documento di fondamentale importanza nella storia e nella struttura politica dell’Italia. Si tratta della legge fondamentale dello stato, che stabilisce e regola i principi base di governo, i diritti e i doveri dei cittadini, e l’organizzazione delle istituzioni italiane.
Ecco alcuni aspetti salienti della Costituzione italiana:
- Posizione nella Gerarchia delle Fonti: La Costituzione si colloca al vertice della gerarchia delle fonti del diritto nell’ordinamento giuridico della Repubblica Italiana. Questo significa che le sue disposizioni hanno precedenza su qualsiasi altra legge o normativa.
- Caratteristiche: Viene descritta come una costituzione scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e tendenzialmente programmatica. Questi aggettivi riflettono la sua natura dettagliata, la difficoltà di modifica, la sua lunghezza in termini di articoli, il processo democratico attraverso il quale è stata adottata, la sua natura non confessionale, e il suo orientamento verso il progresso e l’inclusione.
- Struttura: È composta da 139 articoli e 18 disposizioni transitorie e finali. Questi articoli coprono un’ampia gamma di argomenti, dalla struttura dello stato ai diritti individuali dei cittadini.
- Storia: La Costituzione fu approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947, promulgata dal capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, il 27 dicembre 1947, e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il giorno stesso. È entrata in vigore il 1º gennaio 1948, segnando un momento cruciale nella storia post-bellica dell’Italia.
- Originali: Esistono quattro originali del documento, conservati presso l’archivio storico della Presidenza della Repubblica Italiana, l’archivio storico della Camera dei deputati, l’Archivio Centrale dello Stato, e la biblioteca del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università del Salento. Questa distribuzione riflette l’importanza e il valore storico del documento.
In sintesi, la Costituzione della Repubblica Italiana non solo funge da fondamento legale e istituzionale per la nazione, ma rappresenta anche un simbolo di rinascita e di rinnovamento democratico nel contesto del dopoguerra europeo.
Un po’ di storia
L’adozione della Costituzione siciliana del 1812 rappresenta un momento storico significativo nell’evoluzione costituzionale italiana. Ecco alcuni dettagli chiave su questo evento:
- Contesto Storico: Il primo esempio di statuto costituzionale in Italia avvenne a Palermo, nel contesto delle guerre napoleoniche e delle turbolenze politiche che caratterizzarono l’Europa all’inizio del XIX secolo.
- Il Parlamento del Regno di Sicilia: Il 18 luglio 1812, il Parlamento del Regno di Sicilia borbonico, riunitosi in seduta straordinaria, promulgò la Costituzione siciliana. Questo atto è stato un passo fondamentale nel processo di modernizzazione e di riforma istituzionale del Regno di Sicilia.
- La Costituzione Siciliana del 1812: Questa Costituzione è stata modellata sul sistema costituzionale inglese, che era considerato all’epoca un esempio di governo costituzionale e parlamentare. La scelta di ispirarsi al modello inglese indicava una tendenza verso un sistema di governo più liberale e rappresentativo, diverso dallo stile autocratico che caratterizzava molti stati europei del tempo.
- Importanza Storica: La promulgazione della Costituzione siciliana del 1812 rappresenta un evento pionieristico nella storia costituzionale italiana. È stata una delle prime espressioni di un movimento verso la costituzionalità e la rappresentanza parlamentare in Italia, precedendo di molti anni l’unificazione italiana e la promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana nel 1948.
- Impatto e Eredità: Sebbene il Regno di Sicilia abbia subito molte trasformazioni nel corso del XIX secolo, culminando nell’unificazione italiana, la Costituzione siciliana del 1812 rimane un simbolo importante delle aspirazioni liberali e costituzionali in Italia durante questo periodo.
In sintesi, la Costituzione siciliana del 1812 è stata un passo fondamentale verso la modernizzazione politica e la democratizzazione in Italia, e ha posto le basi per lo sviluppo successivo della tradizione costituzionale italiana.
Il referendum del 2 giugno 1946 è stato un momento cruciale nella storia moderna dell’Italia, segnando la transizione da una monarchia a una repubblica. Ecco alcuni aspetti importanti di questo evento: Il referendum si svolse in un periodo di grandi cambiamenti e ricostruzione dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’Italia, uscita sconfitta e devastata dal conflitto, si trovava di fronte alla necessità di rinnovare profondamente le sue istituzioni politiche e sociali. Il 2 giugno 1946, gli italiani furono chiamati alle urne per decidere attraverso un referendum la forma di governo del paese: mantenere la monarchia sotto la casa dei Savoia o istituire una repubblica. Questa scelta rappresentava non solo una decisione istituzionale, ma anche un simbolo di rottura con il passato e l’inizio di un nuovo corso politico. Il risultato del referendum favorì l’istituzione della Repubblica Italiana. La maggioranza degli italiani votò per abolire la monarchia, che aveva governato l’Italia dal processo di unificazione nel 1861. Questo voto segnò la fine della monarchia e l’inizio di una nuova era repubblicana. Questo referendum non solo decise la forma di governo dell’Italia ma aprì anche la strada alla redazione di una nuova costituzione. Fu un esempio di democrazia diretta, con il popolo che esercitava direttamente il suo diritto di scegliere la forma di governo dello Stato.
Nascita della Repubblica Italiana: In seguito al referendum, il 18 giugno 1946, l’Italia fu ufficialmente proclamata una repubblica, segnando la fine del regno dei Savoia e l’inizio di una nuova era politica. Pochi mesi dopo, fu eletta l’Assemblea Costituente incaricata di redigere la nuova Costituzione della Repubblica Italiana. In conclusione, il referendum del 2 giugno 1946 rappresentò un passo decisivo nel processo di democratizzazione e modernizzazione dell’Italia post-bellica, ponendo le basi per la Repubblica Italiana e per la sua Costituzione del 1948.
I primi dodici articoli della Costituzione italiana, noti come “Principi Fondamentali”, sono di cruciale importanza poiché stabiliscono le basi filosofiche e ideologiche dell’intero documento.
- Principi Fondamentali: Questi articoli delineano le idee e i valori base su cui si fonda la Repubblica Italiana, quali la dignità umana, la libertà, l’uguaglianza, la democrazia, e il rispetto dei diritti fondamentali.
- Supremazia dei Principi: I principi esposti nei primi dodici articoli sono considerati supremi nell’ambito della Costituzione, funzionando come una sorta di “costituzione nella Costituzione”. Sono principi che permeano tutto il testo costituzionale, fornendo una guida interpretativa per le sue altre disposizioni.
- Riflessi in Altre Parti della Costituzione: Oltre ai primi dodici articoli, altri principi supremi si trovano disseminati nella Parte I (Diritti e Doveri dei Cittadini) e nella Parte II (Ordinamento della Repubblica) della Costituzione. Un esempio è il principio di indipendenza della magistratura, che è fondamentale per garantire la separazione dei poteri e l’equità della giustizia.
- Protezione dai Cambiamenti: La natura fondamentale di questi principi è ulteriormente rafforzata dal fatto che non possono essere oggetto di modifica attraverso il normale processo di revisione costituzionale, come stabilito dagli articoli 138 e 139 della Costituzione. Ciò significa che qualsiasi tentativo di modificarli richiederebbe un processo più rigoroso e complesso, riflettendo la loro importanza nel contesto giuridico e culturale italiano.
- Ruolo della Giurisprudenza Costituzionale: La Corte Costituzionale italiana ha un ruolo cruciale nell’interpretare questi principi e nel garantire che la legislazione e le pratiche governative siano in linea con essi. La Corte funge da custode dei principi fondamentali, assicurando che siano rispettati e applicati in modo coerenza.
In sintesi, i primi dodici articoli della Costituzione italiana non solo stabiliscono le basi ideologiche e morali su cui si fonda la Repubblica, ma fungono anche da guida e parametro per l’interpretazione dell’intero testo costituzionale. Questi principi fondamentali sono essenziali per mantenere l’integrità e l’identità della Repubblica Italiana, e per garantire che i diritti e le libertà dei cittadini siano preservati e rispettati.
Art. 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5 La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.
Art. 6 La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche
Art. 7 Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale
Art. 8 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge [cfr. artt. 19, 20]. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
Art. 10 L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici
Art. 11 L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12 La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
(NDR: Questa è teoria… in pratica tranne l’articolo 12, il resto è praticamente violato spesso e “volentieri”).