Nel 1997, su suggerimento del Consiglio Economico e Sociale, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito il 26 giugno come Giornata Internazionale in sostegno alle vittime di tortura attraverso la Risoluzione 52/149. L’obiettivo della giornata è quello di eradicare la pratica della tortura e promuovere l’efficace implementazione della Convenzione Contro la Tortura e altre Pene o Trattamenti Crudeli, Inumani o Degradanti del 1984. La commemorazione della giornata è un forte richiamo all’impegno a sostenere i diritti dell’uomo e a garantire che nessun individuo sia mai soggetto a pratiche abusive in qualsiasi parte del mondo. Infatti, le vittime di tortura hanno bisogno di essere protette e assistite per evitare che questa pratica disumana continui ad esistere. La celebrazione di questa giornata sottolinea anche l’importanza dell’educazione e della sensibilizzazione per prevenire la tortura e altre forme di maltrattamento, nonché per promuovere una cultura di rispetto per tutti i diritti umani fondamentali.
Nella Convenzione, all’art.1, la tortura è definita:
“qualsiasi atto mediante il quale sono intenzionalmente inflitti ad una persona dolore o sofferenze forti, fisiche o mentali, al fine segnatamente di ottenere da essa o da una terza persona informazioni o confessioni, di punirla per un atto che essa o una terza persona ha commesso o è sospettata aver commesso, di intimorirla o di far pressione su di lei o di intimorire o di far pressione su una terza persona, o per qualsiasi altro motivo fondato su qualsiasi forma di discriminazione, qualora tale dolore o sofferenze siano inflitte da un agente della funzione pubblica o da ogni altra persona che agisca a titolo ufficiale, o su sua istigazione, o con il suo consenso espresso o tacito.”