di Antonella Casaburi – A Pertosa (SA), splendido e suggestivo paese situato in una valle a ridosso fra gli Alburni e il Vallo di Diano, è famoso per le sue bellezze naturistiche. La sua grotta, nota come Grotta di Pertosa o Grotta dell’Angelo, rappresenta la più importante espressione del fenomeno carsico dell’intera regione. È qui che probabilmente trovarono luogo i primi insediamenti, in cerca di rifugio dalle incursioni saracene. Le stalattiti e le stalagmiti della grotta possono essere viste, in alcuni tratti, con l’utilizzo di tipiche imbarcazioni.
Il 21 marzo a Pertosa si festeggia il Patrono San Benedetto da Norcia, data in cui ricorre la morte del Santo. Monaco fondatore dell’Ordine di San Benedetto, a Regola che San Benedetto scrisse per i monaci prescrive la povertà, l’obbedienza e un fortissimo impegno di preghiera e di lavoro: Ora et labora (prega e lavora). La celebrazione del Patrono è uno degli avvenimenti più sentiti dalla popolazione di Pertosa. La Chiesa dedicata a San Benedetto si trova al centro del paese, e nel giorno della sua festa, il 21 marzo, la processione a Lui dedicata è fortemente partecipata per la sentita e fervida devozione che Pertosa nutre per il suo Santo Patrono.
Avvenire: “Preghiera e lavoro: ecco la formula di speranza che l’inventore del monachesimo ha posto al cuore dell’intero Vecchio Continente, di cui è patrono dal 1964” fonte: Avvenire
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“Giulia è una ragazza romana orfana dei genitori, una studentessa universitaria che un giorno sale su un affollato treno Intercity diretta nel Cilento, luogo lontano della sua infanzia. Lì, alle spalle della Torre di Velia, affacciata sul mare, ha ereditato una casa che ora vuole vendere. Ma anche un viaggio in treno può talvolta sconvolgere la vita. Giulia incontra nella cabina altre cinque persone. Paolo, un giovane medico siciliano che come lei abita a Roma, e che la guarda con simpatia. Giovanni, un imprenditore agricolo del Cilento che ama profondamente il suo lavoro. Francesco, un ingegnere toscano che si sposta da un cantiere all’altro in giro per l’Italia. Maria, una cuoca di Sapri troppo affezionata alla sua terra per andarsene. E poi c’è lui: uno stravagante e burbero anziano che se ne resta tutto il tempo in disparte. Nell’ultima tratta, quella cilentana, i tempi di percorrenza si dilatano, e dal finestrino si affacciano paesaggi che Giulia osserva con ammirato stupore. Le chiacchiere si sommano e tra i cinque, ad eccezione del misterioso anziano, si crea un rapporto amichevole fatto di battute e di rivelazioni.“
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