
La Giornata nazionale per le vittime del Covid, commemorata il 18 marzo, è stata istituita per ricordare e onorare tutte le persone che hanno perso la vita a causa della pandemia di Covid-19. Questa giornata rappresenta un momento di riflessione collettiva sulla crisi sanitaria globale che ha colpito il mondo a partire dal 2020, causando milioni di morti, cambiando profondamente le nostre vite, le nostre comunità e le nostre società. La data scelta è quella in cui nel 2020 i camion militari carichi di bare sfilarono per Bergamo. In occasione della Giornata nazionale, tutti gli edifici pubblici esporranno le bandiere a mezz’asta.
È anche un’occasione per riflettere sulle lezioni apprese durante la pandemia, sull’importanza della scienza e della cooperazione internazionale, e sull’esigenza di rafforzare i sistemi sanitari e le risposte alle emergenze globali.
Fino ad aprile 2023, l’Italia ha registrato una notevole quantità di casi confermati e decessi. Sebbene i dati possano variare leggermente a seconda delle fonti e delle metodologie di conteggio, si stima che l’Italia abbia avuto circa 190.000 – 200.000 morti attribuibili al COVID-19 dall’inizio della pandemia. Questa cifra colloca l’Italia tra i paesi più colpiti in Europa per numero di vittime. È importante notare che i dati ufficiali possono cambiare nel tempo, a causa di revisioni, aggiornamenti e la scoperta di casi precedentemente non registrati. Inoltre, il conteggio delle vittime può variare a seconda che si considerino solo i decessi direttamente attribuiti al COVID-19 o anche quelli indirettamente legati alla pandemia, come quelli dovuti a problemi sanitari aggravati dalla crisi.