La solennità liturgica del Santo ricorre il 27 luglio, mentre la festa della Traslazione della Reliquia del Sangue si celebra la penultima domenica dell’anno liturgico. La Traslazione del Sangue, solenne evento in onore del Santo patrono di Vallo della Lucania e dell’intera Diocesi, viene ricordato dalla comunità religiosa annualmente, fin dal 1700. Il prezioso Sangue di San Pantaleone, donato alla Diocesi di Vallo della Lucania nel 1741, venne prelevato dall’ampolla custodita a Ravello. A differenza del Sangue di Ravello, che si liquefa il 27 luglio di ogni anno, quello venerato della Cattedrale di San Pantalone a Vallo della Lucania è sempre liquido.
Le celebrazioni di San Pantalone ogni anno iniziano nei giorni precedenti la festa della Traslazione con l’intronizzazione della statua del Santo medico e martire. Seguono l’Esposizione della Reliquia del Sangue e i Solenni Vespri presieduti dal Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania. Nel giorno della festa, dopo le Messe si svolge la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo.
San Pantaleone subì il martirio in Bitinia, nella città di Nicomedia. Medico della corte imperiale, Pantaleone si convertì al Cristianesimo. Denunciato dai suoi colleghi all’imperatore Diocleziano, fu da questi decapitato dopo atroci torture il 27 luglio del 305. San Pantaleone è venerato in Oriente come uno dei medici anàrgiri ( medici che esercitavano senza compenso la professione) ed è venerato con il nome di Pantaleemon (tutto misericordia), nome che lo stesso Cristo gli avrebbe dato per il perdono offerto ai suoi torturatori. Nel Medioevo San Pantaleone fu annoverato fra i quattordici Santi ausiliatori.
Il culto di San Pantaleone a Vallo della Lucania fu quasi certamente introdotto dai monaci basiliani giunti dall’Oriente. Nella Cattedrale di San Pantaleone a Vallo della Lucania sono custoditi il busto reliquiario ligneo di San Pantaleone, rivestito in argento, e la Reliquia del Sangue prelevato dall’ampolla conservata nel Duomo di Ravello.